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ELISA MANDARA': La via breve, di DIEGO GUADAGNINO

 

Elisa Mandarà


Diego Guadagnino, La via breve

(Milano, Club di Autori Indipendenti, 2009)


Sorprende il colore sovranazionale della scrittura di Diego Guadagnino, in un’opera che si nutre dell’elegia della memoria e della linfa socioculturale siciliana. E che costituisce pertanto la prova di come chi canti di materia siciliana non debba necessariamente restare paralizzato in un universo eidetico e formale abusato e concluso.
Dopo l’affermazione dell’avvocato canicattinese nello scenario letterario italiano contemporaneo con la silloge poetica Trasmutazione, un quasi caso letterario, anche per il ricorso, dell’autore, a forme e istituti canonicissimi della metrica della tradizione, Diego Guadagnino ci consegna un libro ‘nuovo’. Si mette in gioco stavolta come narratore, in un’opera, però, in cui la prosa, pervasa tutta d’intenso simbolismo, si lascia spesso contaminare dalle ragioni della poesia, fin dalla concezione strutturale del libro, scandita in ventuno pannelli narrativi, autonomi eppure intimamente coesi in un unico tessuto logico e spirituale. Evoca, tale ripartizione della materia, il retablo, in catalano composizione pittorica costituita da singoli riquadri, impianto che già nel 1987 aveva sedotto la creatività di Consolo: a ogni capitolo Diego Guadagnino assegna una storia, che si fa spesso cornice di un ulteriore cuntu – veicolato dalla nonna, dalla madre, dalla perentoria voce dell’onnipotente gente. Simmetricamente, ogni capitolo vibra di uno o più personaggi, che incarnano tipologie umane, dunque sono individui e insieme maschere di un ethos popolare, soggetti di autonoma umanità e pure attori di una ricchissima comédie humaine di matrice sicilianissima. Il personaggio è per Diego Guadagnino occasione e pretesto per dispiegare la densità dei contenuti, primo fra tutti, il motivo della vaneddra, centralizzato quale nucleo tematico – e lirico – essenziale fin dal titolo, che addomestica il termine siciliano in un sintagma suggestivo, La via breve.

 

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