ANNALU' - TESTO DI ANDREA GUASTELLA |
Quante farfalle nelle creazioni di Annalù (Annaluigia Boeretto)! Volano in alto, in basso, in ogni dove. A volte si staccano dalla superficie delle tavole e corrono tutte insieme incontro a noi. Impaurite da una minaccia o stimolate da un istinto inconsapevole, da una pulsione cieca come quella che spinge gli animali a emigrare? Non lo sapremo mai. Come non sappiamo se si tratti di dipinti o di sculture, di preziosi o di oggetti minimali, di una metafora dell’anima che ama o piuttosto della natura indifferente, in perpetua mutazione. Alla natura appartiene di certo il vento che percorre le sue opere: un vento su cui le farfalle si levano danzando o da cui sono prima schiantate, poi disperse in una pioggia di coriandoli pietosi; un vento che, a pensarci bene, potrebbe anche essere una seconda metafora dell’anima, del respiro, del soffio spirituale. E al vento debbono aggiungersi la terra, l’acqua, il fuoco, quegli elementi cosmici sul cui teatro l’artista registra attentamente il passaggio della vita, facendo quanto è in suo potere perché il brillare di un attimo non scorra inosservato. Ogni cosa, ovviamente, ha il suo prezzo: in questo caso, per mutare l’effimero in eterno, lo scotto da pagare è il dubbio, l’insicurezza davanti al mistero. Un tributo che, in tempi di facili certezze, si versa volentieri, e che presenta il non trascurabile vantaggio di trasformare ogni ritorno al lavoro dell’artista nella scoperta di un territorio sempre nuovo. Andrea Guastella |
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