"ZANZARA DELLE QUATTRO" - TESTO DI CARMELO PIRRERA |
ZANZARA DELLE QUATTRO da 100 racconti in 100 parole
4. Libreria numero 5 – paraponzi, ponzi pò! Imbriaco come una scimmia, il colonnello Vladimiro Vroboski furioso irruppe nella libreria del corso chiedendo di Anna, Anna Karenina. Gli dissero che non c’era e, approfittando della casuale presenza di Neck, un cantautore di grido che gridava sempre, anche senza ragione, glielo fecero pure cantare: – Anna non c’è, è andata via/ a fare visita alla zia. 5. Fahrenheit 400 e rotti – Il gioco era crudele ma, per ogni evenienza, bisognava ripeterlo sino ad eseguirlo a regola d’arte. A Camilla, data l’indole sognante, assegnammo di imparare uno o due romanzetti di Liala, facili facili: c’è sempre un aviatore che muo-re e una ragazza che piange; tenni per me Dumas e i suoi moschettieri che avevano allietato la mia adolescenza, e a Luigi che tra noi era il più grasso affidammo I Beati Paoli.
Il cigolio del carro conciliava il sonno, e, infatti, dalle parti di Capodarso, Menico si addormentò con le spalle appoggiate a un sacco di granaglie e la bocca semiaperta. Sognò ancora pane, pane caldo, appena uscito dal forno, e sognò Paola: la stessa faccia, gli stessi capelli rossicci e le stesse lentiggini. La rivide come sempre l’aveva veduta: indaffarata, stanca, imbronciata come mai fosse morta. |
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