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PAOLA FEBBRARO

 


IL CIELO ADDOSSO


Questo è falso questo tempo che non viene
bello o brutto intendo
e s’addensa tutt’attorno qualcosa che non conosciamo

 


Inverno del maggio novantuno 

S’alzavano i prezzi bassi nei ristoranti dal mondo musulmano
e il tempo di nuvole e pioggia grossa
faceva finta di non capirci niente

Ci bagnava ci freddava ci teneva chiusi in casa a bestemmiare
contro qualcosa che non potevamo avere
figuriamoci che era solo il sole

In campagna i papaveri diserbati dal grano
rosseggiavano solo bordi di autostrade

 

Stamattina per esempio
abbastanza presto o non tardi certo
violentissimo l’affastello delle nubi.

S’è diradato solo adesso che sto meglio
per via del fatto che ho rimandato o se n’è andato chissà dove
quel bruciore, oh bruciore, ancora bruciore!
che m’aveva accompagnata all’andata e al ritorno dalla gita.

Il bruciore era alla pancia
mi prendeva a desiderare
che qualcosa succedesse proprio con lui: lui
che a chiamarlo lui
sparisce
che succedesse qualcosa che a dire cosa
impallidisce

L’estate arriva uguale anche per finta
senza la nettezza dei confini tra il celeste cielo e la terra
di tutti i colori come l’abbiamo anche fotografata

 

Si riprendeva oggi la stessa situazione:
mattina nuvole pomeriggio minaccia e vento
la sera stelle.

Invece c’è un’emozione d’abitudine sfasciata
mi sento come una gomma che rimbalza
che vuole ma non vuole da soffitto a pavimento
e questo stanca.

L’alberello di rose rosa tirato fuori dall’aiuola spartitraffico ieri sera
stamattina cambia zona cambia terra cambia vita.

Ce l’ho io adesso sulla terrazza.
Ad accoglierlo trova un vento che non si placa.
Con la terra ho coperto le radici del mio umore.

 

Quando è venuta la pioggia era più d’una:
prima allegra e fitta poi insistita
alla fine s’è adunata nuvolaglia
non pioggia acqua è caduta a battezzare le nuove rose.

Ho frenato io quella palla che m’aveva logorata
ebbene sì, lacrime son cadute da quegli occhi
che per giorni avevan tenuto riflesso il cielo.

Il fatto è che aravamo contenti dopo:
il cielo d’esser stato cattivo fino in fondo
io d’aver rinunciato ai vecchi tempi
quando correvo il rischio
che d’amoroso aveva solo il dubbio
che non fosse vero vero.

 

Quando il tempo s’è deciso per il meglio

chi le innaffia le mie piante se io parto?

 

 

 

 
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