IL CIELO ADDOSSO
Questo è falso questo tempo che non viene bello o brutto intendo e s’addensa tutt’attorno qualcosa che non conosciamo
Inverno del maggio novantuno
S’alzavano i prezzi bassi nei ristoranti dal mondo musulmano e il tempo di nuvole e pioggia grossa faceva finta di non capirci niente Ci bagnava ci freddava ci teneva chiusi in casa a bestemmiare contro qualcosa che non potevamo avere figuriamoci che era solo il sole In campagna i papaveri diserbati dal grano rosseggiavano solo bordi di autostrade Stamattina per esempio abbastanza presto o non tardi certo violentissimo l’affastello delle nubi. S’è diradato solo adesso che sto meglio per via del fatto che ho rimandato o se n’è andato chissà dove quel bruciore, oh bruciore, ancora bruciore! che m’aveva accompagnata all’andata e al ritorno dalla gita. Il bruciore era alla pancia mi prendeva a desiderare che qualcosa succedesse proprio con lui: lui che a chiamarlo lui sparisce che succedesse qualcosa che a dire cosa impallidisce L’estate arriva uguale anche per finta senza la nettezza dei confini tra il celeste cielo e la terra di tutti i colori come l’abbiamo anche fotografata Si riprendeva oggi la stessa situazione: mattina nuvole pomeriggio minaccia e vento la sera stelle. Invece c’è un’emozione d’abitudine sfasciata mi sento come una gomma che rimbalza che vuole ma non vuole da soffitto a pavimento e questo stanca. L’alberello di rose rosa tirato fuori dall’aiuola spartitraffico ieri sera stamattina cambia zona cambia terra cambia vita. Ce l’ho io adesso sulla terrazza. Ad accoglierlo trova un vento che non si placa. Con la terra ho coperto le radici del mio umore. Quando è venuta la pioggia era più d’una: prima allegra e fitta poi insistita alla fine s’è adunata nuvolaglia non pioggia acqua è caduta a battezzare le nuove rose. Ho frenato io quella palla che m’aveva logorata ebbene sì, lacrime son cadute da quegli occhi che per giorni avevan tenuto riflesso il cielo. Il fatto è che aravamo contenti dopo: il cielo d’esser stato cattivo fino in fondo io d’aver rinunciato ai vecchi tempi quando correvo il rischio che d’amoroso aveva solo il dubbio che non fosse vero vero. Quando il tempo s’è deciso per il meglio chi le innaffia le mie piante se io parto?
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