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LUIGI FONTANELLA

 


da ANGELS OF YOUTH

Al Lettore

Fra due tangenti oscure
senz’amore di comunicazione
brusìo meccanico, palcoscenico.
Facile cambiare d’equilibrio, umore, postazione
macchie d’un tempo invertebrato. Nessuno,
tranne me, potrà documentarne
lo sbrindellìo disperso
scorie sbadate, sbandate…ripassa
lo stesso bus di poco fa che chiude ogni
speranza di spezzare l’assedio.
Dunque, fraterno ipocrita lettore,
nulla di nuovo. Ti riconfermo
che Tutto avvenne per sbaglio o imitazione.


To the Reader


Between two indistinct poles
with no desire to communicate
a machine-like buzz, a proscenium.
Easy to alter the balance, mood, stance
traces of an invertebrate time. No one
but me can record
the scattered shreds
the careless waste dispersed… the same bus
from a moment ago comes around again
ending all hopes of lifting the siege.
And so, my fraternal, hypocritical reader,
nothing’s changed. I can confirm
that Everything has happened by error or imitation.


Ceres 


Vorrei parlarti, amore,
di come un attimo
si fa spasimo e scintilla
              oltre il gesto
e il pensiero d’amarti.


Ceres


I wish to tell you, my love,
how an instant turns
to spasm and spark
               beyond the act
and thought of loving you.


Inwood


Mute organizzate cineserie
fermo pulsare di foglie dolenti
di fronte a me sgomento che scrivo, dimentico
del chi sono e chi vivo
un attimo nuovo già vela il precedente
e son qui a ricalcare
orme che Tempo sospende.
Freddo, noia, stordimento.
Amo questa quieta neve che scende.

New York, dicembre 1987


Inwood


Mute, ordeley chinoiserie
steady pulse of poignant leaves
facing me as I write, amazed at forgetting
who I am and who I am living
a new instant already veils the preceding one
and I am here to retrace
footprints suspended by Time.
Cold, bored, stupefied.
How I love this quiet, falling snow.

New York, December 1987


Erano ragazzi quelli che giocavano
laggiù, oltre l’inferriata. Uno di loro,
certo il più ostinato, batteva
uno stecco contro la ringhiera:
un colpo secco e ripetuto
per ogni combustione soffocata
nel brusìo che tramava intorno.
Ma poi d’improvviso si udì un rapido
Scalpiccìo, un farfuglìo di foglie e rami secchi,
un brivido, forse una serpe in fuga
o forse un ragazzo sui pattini
apparso scomparso ai miei occhi.

Inwood Park, New York, aprile 1987


They were just kids, playing
down by the fence. One of them,
the most obstinate for sure, kept beating
a stick against the iron railing:
one dull, rhythmic stroke
for every spark smothered out
by the rustling buzz all around.
Then suddenly a swift  shuffling
was heard, a murmur
of leaves and dry branches,
a shudder, a serpent fleeing perhaps
or perhaps a boy on roller skates
appearing disappearing before my eyes.

Inwood Park, New York, April 1987


Affacciato da questa ovale altura
dove tutto frana e sfuma
             dovunque
in digradante armonia
ogni cosa richiede
d’essere nominata in dettaglio
o cancellata in pura visione d’insieme
un trenino elettrico quello che scivola
piano in silenzio laggiù
su rotaie di gomma
e poco più che giocattolini le macchine
che sfilano senza rumore in lontananza.
Qui tuttanatura s’accascia in spettacolo
imminente, e muta
Pulsa respira.

Monte Porzio, 14 aprile 1987


Looking out from this oval summit
where everything fades and gives way
                      everywhere
in descending harmony
everything clamors
to be named in detail
or erased  in a single sweeping vision
the little electric train slowly
gliding down on its rubbery tracks
and cars no more than tiny toys
silently parading by in the distance.
Here all-nature collapses into spectacle –
imminent and mute
it pulses, it breathes.

Monte Porzio, April 14, 1987


Padre-sequenza
(Per Gennaro Fontanella 1911 - 1970

Ti penso stasera fra macerie
lordate di sangue innocente
cementosi interstizi d’allucinanti
esattezze gratuite violenze, mentre guardo
alla geografia sgarbata e rapida e sporca
di questa città del futuro già morta.
Mi avresti mai immaginato qui? eppure
che grande impostore il tempo!
Attaccarmi a quel dito nodoso
che mi portava in giro per il mondo

1.
Mio padre ebbe molti amici nemici
ne ricordo uno in particolare di nome Grossi
soffriva anche lui d’ipertensione
e di altri acciacchi, forse;
scimunito munito d’un sorriso melenso
ti parlava sempre di rimedi e medicine
da lui dottamente esperite
sottilmente compiacendosi, così,
di quest’ammirazione dell’altrui salute
e forse anche pensando meglio a te che a me.
Ma poi anche lui morì.

2 .
Stamattina ti ho improvvisamente riconosciuto
in una mia espressione
casualmente catturata allo specchio
in rimbalzo veloce atroce
nella sua nuda comunicazione:
lo sguardo triste sul tuo
sorriso sempre ottimista.
Possibile che debba capirti meglio oggi
dopo quasi vent’anni trascorsi un po’
lontano, un po’ solo, un poco egoista?

3.
Mi scopro a ripensarti all’età mia di adesso
cogliendo con orrore la spietatezza del tempo
e la pochezza che mi resta. Nel ‘54
con già quattro figli da sfamare partivi per il lavoro
ogni mattina in lambretta
senza cappotto
proteggendoti con fogli di giornale
che t’infilavi sotto la giacchetta.

4.
Troppo presto ci mancasti
e forse oggi sei stanco d’esser morto
ma vedi, or non è molto, da me promosso
ritornato appari in un altro volto
che ha un po’ di te
e un po’ di me adesso

Monte Porzio-New York-Monte Porzio, giugno/dicembre 1987


Sequence for My Father
(To Gennaro Fontanella 1911 – 1970 )

Tonight I think of you among these ruins
stained with innocent blood
mortared chasms of dazzling
precision pointless violence – while I regard
the coarse, dirty, and rushed geography
of this city of the future already dead.
Could you ever have imagined me here? And yet
what a great imposter time is!
If only I could hold onto your gnarled finger
that once took me all around the world
.

1.
My father had many friendly enemies.
I remember one in particular named Grossi,
he suffered from hypertension too
and other aches and pains, perhaps;
foolhardy and armed  with a fatuous smile,
forever talking about the medications
and treatments he had been clever enough to try
gaining thus a subtle gratification
from ministering to the health of others
and perhaps thinking “better you than me.”
but later he died too.

2.
Suddenly this morning I recognized you
in my expression
incidentally caught in the mirror
in a quick double-take appalling
in the nakedness of its communication:
a somber gaze over
your cheerful smile.
Could it be that I understand you better today
after spending almost twenty years some
distance away, a bit lonely, a bit selfish?

3.
I find myself  thinking about you at my age now
recognizing in horror the mercilessness of time
and  how little I have left; in ‘54
already with four children to feed, you’d leave for work
every morning on your Lambretta
no coat
slipping newspaper pages
under your thin jacket like a shield.

4.
You left us too soon
and maybe now you’re tired of death
but, you see, it hasn’t been that long, at my urging
you reappear in someone else’s face
that has in it a little of you
a little of me.

Monte Porzio-New York-Monte Porzio, June/December 1987 

 
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