spacer.png, 0 kB
spacer.png, 0 kB
IGNAZIO APOLLONI SU "LADY MACBETH"

 

PREMESSA

Una narrazione labirintica, con una miriade di personaggi alla ricerca dell’inafferrabile Lady Macbeth. Un avventuroso ed esilarante viaggio attraverso disparati paesi che vanno dall’Inghilterra alla Germania, dal Portogallo alla Cecenia, dalla Svizzera all’Africa equatoriale. Situazioni comiche alternate a riflessioni di ordine filosofico-esistenziale fanno da sfondo, da scenografia a un mondo immaginifico in cui è dato cogliere aspetti erratici alla Don Chisciotte e le situazioni iperboliche alla Rabelais.
Scrittura sciolta, scorrevole, senza artifici linguistici, presenti invece in Gilberte, il primo romanzo altrettanto enciclopedico dell’autore quanto questo. Poche le figure retoriche, introspettive, come fu in epoca classica ma mimate, scolpite perché trovino dimora nella memoria del lettore.
Irrisione tanta, seppure garbata; flash e istantanee di uomini e cose, tutte deliberatamente minimali per dare leggerezza all’insieme. Joi de lire e divertissement, ironia e in qualche caso sarcasmo, sense of humour e parodia sono le componenti essenziali di questa storia romanzata che può ben considerarsi scritta a sghimbescio.
Danza, balletti, progetti faraonici di filande o fabbriche di prosciutti con relativo allevamento di maiali; miniere di carbone da legna quale sogno di un impero economico; produzione in serie di baci perugina e nocciolati; dimore principesche; viaggi del tipo Nautilus e nocchieri di spedizioni di argonauti fanno anche parte della tessitura in cui si articola la narrazione.
Dato l’incipit l’irrefrenabile fantasia dello scrittore veleggia verso sempre nuovi lidi quasi fosse l’estatico personaggio della Storia infinita di Michael Ende. Come fosse dotato dell’occhio del falco e della vista della lince egli sorvola e fotografa, muove i fili dei suoi burattini, li mette in ridicolo creando occasioni esilaranti e gustose. La pirotecnia con i suoi sfavillanti colori dà infine un tocco di magia al racconto che si avrebbe voglia di ritornare a leggere per coglierci magari qualche nesso sfuggito alla prima lettura.
Dalla produzione e commercio del cotone al carbon fossile; dai dolci in confezioni per ghiottoni alla coltivazione ed estrazione di perle nere; in un mixage continuo e di costante accelerazione della narrazione l’autore fa agire avventurieri alla ricerca del successo in campi che si prestano per diventare occasioni di scene iperboliche. Profondo conoscitore e frequentatore delle figure retoriche infiora natura e architettura trasformandole in appetibili momenti di contemplazione capaci di ridare loro nuova vita. Opera sicuramente di ingegno creativo che punta al recupero della verginità linguistica.
Dunque viaggio negli ephemera, negli accadimenti minuti: quelli che sfuggono o vengono rifiutati dai costruttori di epitomi. Fuga dal pensiero forte per un doveroso omaggio a quello debole che però si nutre più di fantasia che di valori. Personaggi immaginari usi cavalcare la storia con la leggerezza delle nuvole spinte senza una destinazione precisa dal vento, preferibilmente di scirocco. Tecnica mista che da una parte cerca la leggerezza dell’essere e dall’altra ambisce a sfiorare quantomeno la fenomenologia dello spirito.
Ci sono inoltre, in questo romanzo, sognatori, stornellatori, avventurieri, donzelle e cavalieri. Non mancano le storie d’amore e le ambizioni, passi rivisitati della storia – talvolta leggendaria – quale quella del Portogallo che ambì costruirsi un impero coloniale.

Ignazio Apolloni

 

 
< Prec.   Pros. >
spacer.png, 0 kB
spacer.png, 0 kB
 
Web Design by Ugo Entità & Antonella Ballacchino - Web Master by Miky
download joomla cms download joomla themes