A MAGDA Segnata nel soffitto quando in soliloqui l’anima s’illude, ombra senza volto quasi un sospiro di luna il tuo nome sul mio corpo di brace. 5-5-59 A GIOVANNA E TINA
Spingo le notti per rivedere il sole e vestirmi di luce. 14-3-60 A ROSY
Fugata l’ombra è terso l’azzurro. Farfalla con ali incipriate pennelli il mattino. Labbro di vento mi bacia: il tuo saluto, Amore. 11-12-62 Tele
Sotto un ponte di cielo nel vagare di forme fugaci immemori tele credute perdute sono cose già mute. 6-1-91 VOCI DI NATURA
Speculare sulla genesi, sulle voci di natura, sulla vita in placente di cristallo, sul dubbio dell’Oltre non risolve le aporie; la ratio non è fede né trasla eco di suppliche all’Iddio che stempera voti nell’indifferenza. Ordito di incognite il Tempo regge accadenze e scelte Indotte da sociali convenzioni, e solo all’ora estrema si disvela “Credo” catartico dei triboli della sopravvivenza. 4-4-97 MAGA D’INCANTI
A Maria Grazia Lenisa Di te, maga d’incanti, dal tuo seno fecondo, lirico un crescendo di note mi pervade; poesia dispieghi di preziosi timbri noti a chi intende la voce delle cose; merletti di schiuma sulle onde tormentate dal vento, trame per avvezzi a viaggi immaginari nella ballata della luce. Ma quando il taglio del silenzio rompe l’incanto, sulla scena del tempo resta il tuo canto meraviglia, diletto della vita al solitario. 6-4-97 LUPANARE
Senz’anima ormai lupanare dai mobili dorati nei salotti specchi che satiri riflessero e ninfe in scene d’amore sui letti che odorano ancora di umore. Nessuno capovolge la clessidra per misurare l’ora ludica del sesso. Rimosse le lanterne rosse dei piaceri, inumata giovinezza cara, nostalgica m’avanza rimembranza, e nel petto covo il desiderio di carezze voluttuose di cupida maitresse padovana. 2-11-02 ALLA DERIVA Legno reietto alla deriva al fruscio del fiume che assonna, su fogli di pensiero sensitivo leggo graffiti d’albe celebrate da galli mattinieri a squarciagola e frivolo d’uccelli chiacchierio al luminoso volgere del cielo. Torna a vibrare sensazioni il fluire lieve dell’acqua che sgrana il vissuto e la calma di vento incrinata da frulli d’ali in transiti di celie. Nella trasparenza sul fondo renoso Fiori vizzi inumati. 18-4-03 LA PIANETA DELLA COCORITA
Gabbietta e cocorita alla tracolla ‘fortune’ a prezzo modico vendeva alieno il girovago tarchiato anelli alle dita talismanici e fez in testa come bersagliere. “Scegli la sorte al giovinotto bello”. Alzato di gretole il portello sopra il tiretto in serbo le pianete una ne estrasse col becco la vispina. Lessi d’amore di nemici e gioie, nulla che fosse nuovo all’esperienza. Sul bavero del cielo illusioni trasmigrano della povera gente. 5-6-03 FIORI
Specchiata nella mente, ’amore’ scrivo col pensiero. Ma nel solare sciogliersi del giorno la rosa non colgo che temo perda il colore e la fragranza nel cavo appassendo delle mani. Genziane ranuncoli mughetti petunie colorati a te fanno corte Flora, melodia d’un sogno che m’inquieta. 10-6-03 EVA
Eva ragno sirena serpente Eva impudica ingenua ardente pudica ignara sempre suadente turgida frale bellezza vincente Eva bugiarda assassina galante Eva di fiori velata aulente nel dipinto del Botticelli Eva dal caldo forno di pane mela di miele seduci lusinghi Eva feconda vogliosa corrotta cetra di canti notturni convegni icona su letti disfatti d’amanti Eva godente col drudo pitone Eva incestuosa svezzata da Lesbo madre di santi d’uccelli di gigli Venere-Eva vetro smeriglio di occhi di chiese di chiostri custode Eva svanente Eva Vivente Eden sempre presente. 29-8-03
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