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In questi ultimi decenni che hanno segnato la fine del ventesimo secolo, e in un clima nazionale di grande risveglio della poesia dialettale in Italia, la Sicilia ha saputo mettere in movimento processi profondi di rinnovamento letterario che hanno coinvolto l’opera dei più avveduti poeti in dialetto. Sicché oggi la letteratura siciliana vanta un folto e rappresentativo gruppo di autori neo dialettali. Una figura emergente, non solo di sicura promessa ma portatrice di esiti qualificati è quella del giovane poeta ragusano di origine vittoriese Giuseppe Di Noto. La sua nutrita silloge “Paci e amici” ha saputo codificare creativamente la lezione attuale della lirica neo-dialettale italiana alla linea di rinnovamento siciliana con particolare riferimento alle specificità etno-letterarie e linguistiche della cultura iblea. La liricità del dettato di Giuseppe Di Noto si offre con pienezza espressiva alle vocazioni di canto interiore che il poeta consegna alle cifre del suo verso e delle sue più misurate scansioni. Il dettato lirico si affida alla essenzialità narrativa rimodulando i canoni della musicalità sul terreno della ricerca sperimentale, mentre il dialetto di Vittoria, nella sua fedele lessicità e nel contrassegno ortografico che ne riproduce la vivacità fonologica, accoglie una voce di autentica e umanissima poesia moderna.
Salvatore Di Marco
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