Comunicato Stampa Omaggio a Mimì Lazzaro disegni – dipinti – sculture 13 Dicembre 2008 – 10 Gennaio 2009 La mostra “Omaggio a Mimì Lazzaro” che nel secolo scorso, giovanissimo, fù protagonista di parecchie stagioni dell'arte moderna, ci è sembrato un atto doveroso e necessario, anche per interrompere il doloroso silenzio che ammanta gli artisti che hanno operato e che operano in questa nostra città, colpevole dell'indifferenza che la caratterizza verso la cultura in genere. Nascere a Catania per un artista vuol dire evere un destino segnato: l'oblio. Si nasce con la certezza di morire dimenticati, perchè la carenza istituzionale di strutture culturali lascerà che le opere affidate all'Ente pubblico, nel migliore dei casi, giaceranno ammassati in magazzini polverosi, negati alla naturale fruizione del pubblico. Mimì Lazzaro, a sedici anni, su invito di Marinetti, partecipa alla mostra Futurista di Ravenna, poi itinerante in altre città italiane ed europee. Artista conclamato appena adolescente iniziò un percorso culturale variegato e complesso. Fonda nel 1919 la rivista di letteratura contemporanea “L'Albatro”, che raccoglie, tra gli altri, contributi di Marinetti e di De Pisis. Nel 1924 si trasferisce a Roma e si lega di fraterna amicizia a Scipione, a Mafai e a Carlo Mazzacurati, i quali, in quegli anni davano vita alla Scuola di Via Cavour, denominata “Scuola Romana”. Nel 1928 rientra a Catania e dà vita alla rivista “Il Fondaco”. Partecipò alle Biennali di Venezia nel '34, '36, '38 (con una sala personale) e '40 e alle Quadriennali di Roma nel '35, '39 e '43 (con una sala personale). Nel '32 partecipa alla mostra “Sei Artisti Siciliani”, presso la galleria del Milione a Milano. Nel '37 realizza per il padiglione italiano alla Esposizione Universale di Parigi “l'Allegoria delle Corporazioni delle Costruzioni Civili”. Ancora nel dopoguerra partecipa alle Biennali di Venezia del '48, '50 e '52. Nel 1953 realizza la grande statua allegorica della Giustizia a Catania alta più di otto metri, e nel 1957 i quattro grandi candelabri per piazza Università. Muore a Catania nel 1968. Nel 1986 Maurizio Fagiolo dell'Arco richiede le sue opere per la mostra “Scuola Romana. Pittura e scultura a Roma dal 1919 al 1943” presso la Galleria d'Arte Moderna e nel 1988 per la mostra “Scuola Romana. Artisti tra le due guerre” a Milano. Gli sono state dedicate tre mostre retrospettive: Istituto Statale d'Arte (Catania 1979), G.A.M. (Palermo 1979), ex chiesa del Carmine (Marsala 2000). Una vita segnata da un'attività intensa e proficua. Fonda nel '50 l'Istituto d'Arte. Successivamente dirige l'Accademia di Belle Arti di Palermo.Per anni collabora come critico d'Arte al quotidiano “La Sicilia”. Realizza innumerevoli opere pubbliche. Il sodalizio con Marinetti, con Scipione e con Mafai, lo rendono certamente, tra gli artisti siciliani, uno dei più importanti protagonisti del secolo appena concluso. Il nostro “Omaggio” intende rendere parziale giustizia alla sua memoria. Virgilio Anastasi La mostra rimarrà aperta fino al 10 Gennaio 2009 dalle 10/13 – 17/20 , festivi 18/20
Istituto Europeo Promozione Arte Contemporanea – Via Milano,31/a – Catania tel.095/381639
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