Ridisegnare la topografia del mondo

Un automobilista intraprendente ha approfittato dell’opportunità che gli viene offerta di posteggiare la sua “Uno” in pieno centro storico. A fianco di strada è stata infatti eretta un’impalcatura che occupa buona parte della carreggiata e ostacola il transito veicolare, ma lascia libero un angolo per l’utilitaria, che vi si è rifugiata come un cane nella cuccia. Un luogo ordinario, che potrebbe appartenere a una qualunque delle nostre città, a un esame più attento rivela quindi un episodio di opportunismo spicciolo e un restauro in corso. Ma che tipo di restauro? Un intervento conservativo, rispettoso del contesto, o una delle tante furbate che, in cambio di un vantaggio momentaneo, arrecano irreparabili scompensi? Simili ambientazioni sono tra le preferite di Emanuele Pace. La sua pittura tratta infatti quel genere di sottoeventi che si verificano giorno dopo giorno senza che ce ne accorgiamo; avvenimenti che, a dispetto della loro piccolezza, decidono della nostra esistenza. Occorre fermarsi, meditare a lungo, prima di imboccare una certa direzione: questo ci suggerisce, ad esempio, un’altra vettura sorpresa nei pressi di un cartello carico di indicazioni contrastanti. E ancora, un incontro a distanza tra due automobili in corsa in diversi sensi di marcia sembra far cenno ai nostri pensieri inespressi o alla pluralità di occasioni che, più o meno colpevolmente, abbiamo eluso. Occorre, dicevo, fermarsi, decelerare il tempo. Solo così sarà possibile ridisegnare la topografia del mondo, osservarlo con gli occhi consapevoli dell’autore di questi dipinti.

Andrea Guastella

L'impalcatura, cm 40x25.5, olio su cartone telato, 2007

Paesaggio urbano, cm 29x36, olio su cartone telato 2006

Sulla strada, cm 25x30, olio su tela, 2007