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ADY ENDRE

 

Adja az Isten

 

Adja meg az Isten,
Mit adni nem szokott,
Száz bús vasárnap helyett
Sok, víg hétköznapot,
Adja meg az Isten.

Adja meg az Isten
Sírásaink végét,
Lelkünknek teljességes
S vágyott békességét,
Adja meg az Isten.

Adja meg az Isten,
Bár furcsa a világ,
Ne játsszak ölő, gyilkos,
Cudar komédiát,
Adja meg az isten.

Adja meg az Isten,
Mit adni nem szokott,
Száz bús vasárnap helyett
Sok, víg hétköznapot,
Adja meg az Isten.

 

Dio ci dia (doni)

 

Dio ci dia quello che
di solito non ci da,
in cambio di cento malinconiche domeniche
molte (tante) giornate feriali allegre,
che Dio ce le dia.

Dio ci dia
la fine dei nostri pianti,
la pace assoluta e tanto desiderata
della nostra anima,
che Dio ce la dia.

Dio ci dia che io, nonostante
che il mondo fosse strano,
non debba giocare (scherzare)
una commedia massacrante e ignobile,
che Dio ce lo dia.

Dio ci dia quello (ciò) che
non soleva dare,
al posto di cento domeniche malinconiche
molte (tante) giornate feriali allegre,
che Dio ce li dia. 
     
                                             (nyersfordítás  H.I.)

 

Ady Endre:  Dacci Dio

 

Dio, dacci
quello che non sei solito dare,
invece di cento domeniche tristi
giorni sempre allegri
dacci o Dio.

Dio dacci
la fine dei nostri pianti,
pace assoluta e desiderata
per l’anima nostra
dacci o Dio.

Dio dammi,
anche se il mondo è strano,
che io non giochi una commedia mortale,
assassina e ignobile,
Dammi, o Dio.

Dacci Dio
quello che non sei solito dare,
invece di cento domeniche tristi
giorni sempre allegri,
dacci o Dio.      
            

                           Traduzione di Sergio Claut, Feltre


 
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