spacer.png, 0 kB
spacer.png, 0 kB
CARMELO CILIA - TESTO DI ANDREA GUASTELLA

 

Image

 


“Mi scontro sempre, quando lavoro, con la fastidiosa intrusione di elementi che non fanno parte della visione che mi interessa: l’opera stessa, nel suo procedere, finisce per cancellare e rimpiazzare la visione originaria. La lotta per evitare questo decadimento è il destino, penso, di tutti i pittori a cui non interessa inventare delle forme arbitrarie”. Questa affermazione di Hopper sembra fatta apposta per commentare la ricerca di oggettività nella pittura di Carmelo Cilia: non nel senso di una riproduzione fotografica del reale, con i ripensamenti e le correzioni operate durante l’elaborazione dell’immagine, dal reperimento all’edizione, ma in quello, altrettanto laborioso, di una scarnificazione espressiva che induce l’artista a concentrarsi su pochissimi oggetti, realizzati con tratti sintetici, essenziali. Carmelo dipinge solo ciò che è necessario, ciò che è destinato a durare di là di uno sguardo o di una semplice emozione momentanea. Non a caso, i suoi soggetti sono sempre gli stessi – un’auto, una cabina del telefono, un cassonetto – come ricorrente è un titolo – “Paesaggio urbano” – attribuito alle sue composizioni. Che poi equivale a suggerire come tutti i quadri siano un unico quadro, e come questo quadro, ad esempio la cabina del telefono cupa e desolata, oltrepassi i confini dell’esperienza e si proietti in una dimensione ulteriore. Segno di una tensione metafisica, di una domanda che cerca risposta? Se anche a noi interessa, procuriamoci una scheda telefonica, o rimaniamo in attesa che il telefono suoni.

Andrea Guastella

 
< Prec.   Pros. >
spacer.png, 0 kB
spacer.png, 0 kB
 
Web Design by Ugo Entità & Antonella Ballacchino - Web Master by Miky
download joomla cms download joomla themes