spacer.png, 0 kB
spacer.png, 0 kB
ROSARIO ASSUNTO - TESTIMONIANZA DI UN LETTORE

 


TESTIMONIANZA DI UN LETTORE


   Non ebbi alcuna occasione di incontrare Santi Giuffrida, e debbo essere grato all’amico Alfredo Entità, che ha voluto fossi io a leggere, diciamo così, in anteprima, queste testimonianze di una vocazione poetica quant’altro mai singolare: difficilissima da caratterizzare criticamente, soprattutto in una modesta testimonianza di lettore, qual è questa mia. Ma vocazione, conviene dirlo subito, di cui nessuno potrà mai mettere in dubbio l’autenticità.

   Quale fosse la formazione del Giuffrida, quale il suo iter culturale, non so, non avendolo conosciuto di persona. Né la sua scrittura, il modo di sentire e pensare che da essa viene attestato, sono tali da farci congetturare preferenze di lettore, modelli ideali, antichi o moderni, classici o d’avanguardia, quali sempre un poeta suole averne, soprattutto negli esordi della sua operosità. Solo chi con Lui ebbe consuetudine di colloquio potrebbe rispondere a domande su argomenti siffatti. O forse, bisognerebbe conoscere tutta la sua produzione, edita e inedita, sapere da dove Egli partì, e attraverso quale itinerario sia pervenuto agli esiti conclusivi che la “ pietas “ della consorte e la solidarietà degli amici offrono oggi in dono ai lettori, pubblicando questa raccolta che presumibilmente Egli aveva approntata e intitolata “ Forò la cerbottana “ con una audacia verbale che preannunzia il senso di tutta la raccolta, da leggere, mi sembra, facendo attenzione a due intendimenti fondamentali, tra di loro strettamente connessi: in primo luogo, una spericolatissima ricerca lessicale, che non rinunzia ad alcuna acrobazia, fino a costruire nuovi vocaboli quando non gli bastava più il repertorio dei dizionari di cui Egli dovette avere conoscenza vastissima e pratica grande, non senza vertiginose quanto accortamente studiate innovazioni grammaticali e sintattiche, con il ricorso, talora, a forme arcaiche o desuete, che al vocabolo conferiscono una singolare pregnanza non priva a volte di una carica allegorizzante, che è l’altra coordinata del poetare di Giuffrida, il secondo dei due intendimenti di cui si diceva.
   Basteranno alcuni esempi. Ecco le ragazze che sulla spiaggia non masticano chewing gum ruminano americhe di gomma; e non lasciano nella sabbia l’impronta del loro corpo: le anche sono disegnate come da un compasso intorno alla cavità scavata nelle rene. Ove l’arcaico e desueto rene per arene costringe la mente a fermarsi e nella sosta fissare in sé quell’ immagine con tutta la carica di sensualità che porta con sé il morbido di un arenile modellato da corpi di giovani donne. E poi, come le ragazze masticano americhe, così il turista snob, dello snobismo a poco prezzo che le agenzie di viaggio mettono a disposizione di tutti, frammischia nel proprio eloquio, e più o meno a sproposito, l’imparaticcio linguistico dei luoghi dove è stato trasportato, a guisa di mercanzia; e allo stesso modo, nel bere ostenta predilezione per le bevande in uso in quelle località: “ Sei giunto dai paesi del Don / e parli Wodka / Sei giunto dai pianori di Scozia / e parli Whisky “. E questo parlare Wodka o parlare Whisky ha una carica satirica, diciamo pure sfottente, che non ha l’innocentissimo ruminare americhe delle ragazze alla spiaggia. E come non lo ha il fumare ricordi ( del marinaio ): dove i ricordi all’accusativo, dopo il verbo fumare, fermano in modo definitivo l’immagine di uno che assorto insegue le proprie memorie e quasi le vede figurarsi nelle volute inseguite con lo sguardo. Qualunque fumatore o ex fumatore non può non riconoscersi in quel marinaio: né fa ostacolo all’autoidentificazione del lettore l’obbligo a indugiar sulla pagina e prendere in mano il vocabolario, per imparare il significato di “ ralinghe “ con cui nessuna familiarità può avere chi la navigazione a vela e le sue nomenclature le conosce soltanto per sentito dire. Ancora una volta, la rarità difficile del vocabolo ci porta a vivere dentro l’immagine, a riconoscerci in essa.
   Ma non la finiremmo più con gli esempi, a volerli far tutti dovremmo aggravare ogni pagina di innumerevoli note, e non so quanto gioverebbe al lettore. Meglio additargli quella, fra le composizioni poetiche raccolte in questo volume, dove, pur non avendolo conosciuto, ci par di incontrarlo, l’Autore, e con Lui vagabondare per queste strade di Roma che a ogni passo ci fanno incontrare sfiorita nel tempo e fiorente nella memoria la giovinezza sua e di noi che possiamo dire con Lui:
La incontro ad ogni cantone/ come una vecchia mimosa/ che risboccia non doma”.


Rosario Assunto

 
< Prec.   Pros. >
spacer.png, 0 kB
spacer.png, 0 kB
 
Web Design by Ugo Entità & Antonella Ballacchino - Web Master by Miky
download joomla cms download joomla themes