A cura di Marina Giordani
Progetto grafico
Studio Calcografico Urbino, Pescara
Edizione STUDIO CALCOGRAFICO URBINO 65125Pescara, Largo Madonna, 41 – tel. e fax 085/4156912 www.studiourbino.it mail:
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Questa pubblicazione è la prima della collana “Segni e Segni” dello Studio Calcografico Urbino, e reca lo stesso titolo della cartella di incisioni “Segni” di Stefano Bicini, per le quali, dopo la scomparsa, Anna Maria Farabbi ha scritto le sue poesie. Tutte le incisioni sono state concepite dall’artista nella primavera del 2003 ad Amsterdam e le matrici realizzate nell’estate dello stesso anno presso lo studio Calcografico Urbino, a Pescara, dove sono state eseguite le prove di stampa approvate e siglate dall’artista come bene si stampi. La cartella “Segni”, edita postuma dallo Studio Calcografico Urbino, contiene 6 incisioni all’acquaforte/acquatinta con collage di carta riso, su carta Magnani Pescia del formato 20x30b. La tiratura è limitata a 50 esemplari in numeri arabi e XXV in numeri romani. Tutti gli esemplari sono stati firmati dalla madre dell’artista, Rina Penchini Bicini, nel febbraio 2005.
In copertina Stefano Bicini, Le foglie, acquaforte – acquatinta con collage di carta riso, cm. 25x30, 2003.
Impaginazione Alex Di Nunzio Foto Gino Di Paolo Stampa Poligrafica Mancini, Sambuccio (Ch)
2007 Tutti i diritti riservati
Stefano Bicini Perugia 1957 – Vienna 2003
Studia all’Accademia di Belle Arti di Perugia e nel 1980 si trasferisce a New York. Il suo lavoro viene apprezzato da Henry Geldzahler, assessore alla cultura del sindaco Koch, scopritore di Jean Michel Basquiat e amico di David Hockey, che, in più occasioni, lo invita ad esporre. Sue mostre vengono allestite in spazi d’arte di grandi qualità, riscuotendo ampio consenso da parte di critica e pubblico. Durante la sua lunga permanenza negli Stati Uniti Bicini incontra e instaura rapporti di amicizia con musicisti, attori, artisti come Kosuth, Louise Nevelson, Jasper Johns, che mostrano grande interesse per il suo lavoro. Nel 1990 vince il premio Edward Albee Foundation e nel 1992 il premio Pollock- Krasner Foundation. Dopo un periodo di 20 anni trascorso negli Stati Uniti, Bicini, rientra in Europa, dividendosi tra il capoluogo umbro e le città di Bologna, Pescara, Amsterdam e, in ultimo, Vienna. Suo è il manifesto di Umbria Jazz Winter del 1997. A Vienna la sua ultima personale dal titolo “The thin red line” si è svolta a partire dal mese di luglio 2003 alla Hofburg OSCE Segmentgalerie, cui ha fatto seguito un’altra importante personale presso l’Istituto Italiana di Cultura. Per omaggio all’artista, scomparso il 28 ottobre 2003, l’istituto Italiano di Cultura ha prolungato la mostra fino al giugno 2004. Nel primo anniversario della sua scomparsa si è costituita l’Associazione Culturale Stefano Bicini, promossa da collezionisti, critici, storici dell’arte, letterati, estimatori e amici. Per l’anniversario della sua nascita (16 marzo) a Perugina, nel 2005, gli vengono dedicate importanti manifestazioni. Viene allestita una ampia mostra presso il Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda, e presentato presso il palazzo della Provincia di Perugina il libro d’artista “Kite”, portfolio di nove opere grafiche accompagnate dalle poesie di Anna Maria Farabbi, edito dallo Studio Calcografico Urbino di Pescara. A novembre dello stesso anno si organizza un’altra manifestazione a Orvieto all’interno di Venti Ascensionali, con una mostra presso la galleria Zerotre e una performances multimediale in forma di concerto di Massimo Achilli e Annamaria Farabbi (con Gabriele Mirabassi clarinetto, Annamaria Farabbi poesie, Achille Serrao voce, Paola Lattanti danza, progetto visivo di Massimo Achilli su opere di Stefano Bicini). Su questa manifestazione è stato realizzato un dvd. Nel 2006 Anna maria Farabbi scrive le poesie per “Segni”, cartella di sei incisioni realizzate dall’artista prima della sua scomparsa, edita postuma dallo Studio Calcografico Urbino di Pescara. Nel luglio 2007 la sua opera “Gold moon”, 1999, viene esposta nel complesso di Villa Fidelia di Spello all’interno dell’evento Terra di Maestri. Tra i critici che si sono occupati del suo lavoro ricordiamo Horst Brandenbourg, Marinella Caputo, Bruno Corà, Emidio De Albentiis, Robert W. Duffy, Henry Geldzahler, Walter Guadagnini, Enrico Mascelloni, Maria Sensi, Julia Szabo, Caterina Zappia. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra cui la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto, Centro per l’Arte Contemporanea “Rocca” di Umbertine, Centro per l’arte contemporanea “Luigi Pecci” di Prato, Istituto Italiano di Cultura a Vienna, sede centrale APTR Regione Abruzzo di Pecara, Liceo Scientifico Statale “G. Marconi” di Pesaro, Collezione Villa Panza di Biumo a Varese.
Anna Maria Farabbi
Quando l’ho vista dopo venti anni ero ancora innamorata dell’Africa.
Guardavo il paesaggio Umbro e non la vedevo. Quel mattino del mio compleanno mi alzai con la febbre. Decisi di ritornarci. Di ritrovarla. Di chiedere ospitalità all’Appennino. Sbagliai strada più volte. Chiesi orientamento ai contadini. Trovata, ho spento il motore. Sono scesa. Ho tremato. Ho visto in lei il mio corpo, la mia interiorità, la mia scrittura. Sono nata a Perugina ma la mia terra madre ha il nome di Montelovesco. L’ombelico il suo cimitero. Entrando torno preistorica: nonna in quattro elementi. Mi apre, mi riduce bassissima, orizzontale, seme. Cioè viva e crescente.
Ringrazio mia madre che mi insegna prima della lingua il linguaggio, il mio cammino nello stare zitta, la precisione definitiva del segno e la potenza animale dell’oralità.
Opere pubblicate
Poesia Fioritura mattutina del tuorlo, Tracce,1996 Il Segno della Femmina, Lietocolle, 2000+cd Adlujè, Rovigo, Il ponte del sale, 2003 Kite, cartella con 9 incisioni di Stefano Bicini, Studio Calcografico Urbino, Pescara 2005 La Magnifica Bestia, Traven books, Alphbeta, 2007
Prosa Nudità della solitudine regale, Zane Editrice, 2000 La tela di Penelope, Lietocolle, 2003
Saggistica con traduzioni Le alfabetiche cromie di Kate Chopin, Lietocolle, 2003 (monografia su Kaste Chopin) Un paio di calza di seta, Sellerio, 2004, (racolta di racconti di Kate Chopin) Il lussuoso arazzo di Madame d’Auolnoy, Traven books, 2007
Monografia sull’opera Francesco Roat, L’Ape di luglio che scotta, Anna Mara Farabbi poeta, Lietocolle, 2005
Vedi in Art Galery : Stefano Bicini
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