BENITO SABLONE |
...quanto dire che questa poesia, se pure nasce com’è naturale, dall’intimo dello scrittore, non nasce mai dal suo io presente, non ha nulla a che fare con l’occasione quotidiana e con quelle improvvise insorgenze del sentimento che, almeno in apparenza, sono il tema di tanta lirica, è piuttosto il risultato di un recupero, d’uno scavo negli ipogei della coscienza, d’una specie di paziente e attonita archeologia della memoria che riporta alla luce, a somiglianza di frammenti arcaici, lontani antefatti sentimentali e morali che per essere stati così a lungo a giacere nell’io profondo dallo scrittore, sembrano così trasformati in emblemi atemporali e come incrostati di significati remoti il cui valore comunicativo ci attira assai meno del loro potere di suggestione...
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