GIUSEPPE FONTANELLI |
Vissuta tra Italia e America, sospesa sull’Oceano-Mare di un altrove che si muove nel solco della grande visionarietà romantica di Novalis e del puro automatismo di immagini e pensieri di Breton, la poesia di Luigi Fontanella ha parimenti attraversato la stagione dello sperimentalismo neoavanguardista per giungere alle soluzioni di un recupero della tradizione lirica che si allunga fino al codice della parola innamorata. Si tratta di una ricerca espressiva in cui la spasmodica compagine metaletteraria – che via via apre agli esiti di uno stilizzato realismo – non tradisce la “ forza degli occhi “ ancorata a figurazioni antiche: e il fiore azzurro novalisiano, dentro la sacralità dell’infanzia, può assurgere a simbolo di una salvezza della storia e del sogno, oltre il labirinto ( le alienazioni di New York ) e l’utopia ( la magia di una “ terra del tempo “ rivissuta nelle origini del Meridione ).
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