da LA VERIFICA INCERTA (1972) linguaggio è una raggiunta perdita, è già un pensiero
VOYAGE In questo treno di medusa non avrai che a girare la levetta del caldo o del freddo - chaud warm froid kalt cold per determinare il tipo del tuo viaggio di fronte a pilastri fuggenti luci che intrecciano il volo con parole bisbigliate nell'aria da qualcuno che ti viaggia accanto le case ingoiate nel turbine vortice di questa notte d'ottobre.
Corre il treno su rotaie di latte turchino mani giganti lo spingono nel tunnel di nebbia e di carne dove non c'è posto per le aurore per i gabbiani boreali con in bocca biacospini fioriti nel campo d'infanzia. Qui posso cogliere appena in tempo lo sbadiglio che chiude per sempre la roteante foresta il canto perduto d'uccelli d'oriente. Si muovono i sedili volano i passeggeri risucchiati dalla finestra. Qui posso vedere appena in tempo porte infiammate di città mai visitate mentre sfrecciano davanti agli occhi bagliori improvvisi e intermittenti: flash nei quali appena in tempo appare un volto di donna ombre di tartarughe giganti il ventre squarciato d'un uomo il flusso e riflusso del mare una bocca aperta con denti a sorriso di teschio un uomo che mangia un vecchio che muore la mia chitarra appesa alla parete lo scontro di due automobili io che faccio l'amore con te e poi cascate d'acqua col vapore che ti bagna la faccia corre corre il treno il viale d'inverno la nebbia gelida lama tagliente la carne di cosce scuoiate tanti anonimi volti di gente di niente di niente di gente di gente di niente. In questo viaggio senza ritorno il segnale d'allarme è bloccato azzannate le formali strette di mano le strizzate d'occhio compiacenti stringendo soltanto il vento vermiglio dove il mare s'incontra col rumore dei passi d'un uomo che corre nella notte in un vicolo senza nome mille anni di storia in un unico punto con la porta sempre aperta il ricordo insistente di un odore di porto i battelli attraccati a un molo poco illuminato la corsa impazzita lungo i lampioni di città sospese nel vuoto - it is dangerous to lean out città racchiuse in campane di vetro le mani rimaste attaccate al finestrino dormire sognare camminare ciechi ebbro d'immenso cerco un paese innocente. viaggio con il vuoto dentro e ogni canto muore demente coperto com'è dai ferri sferzanti rotaie stridenti dove si macina invano il tempo maledetto di orchidee senza profumo dove si stritola tutto il genere umano. Non mi resta che sbirciare con gli occhi socchiusi il filo di luna bugiarda sopra di me sentire in dormiveglia impercettibile la tua voce lontana che mi chiama che mi aspetta che mi ama. Roma - Padova, dicembre 1970
DI NOTTE
Di notte le strade ingoiate fanno all'amore l'aria più scura negli stagni sospesi... ci si perde in un muro di spazio richiuso sognando uno stormire improvviso di rondini con la palude nel corpo Di notte gli astri filanti intrecciano il volo con farfalle sapienti in cosmica danza mano volante nell'aria coglie una rosa per gettarla all'ultima onda del mare Di notte c'è il vento che sradica sterpi le mandrie fuggenti tra mille foreste infiammate stupìti noi due restiamo a guardare il soffitto le ombre fugaci dei corpi riflessi il pallido lume che spare APPUNTAMENTO NOTTURNO Versi imbrattati - piove - raggio di luna tagliato nel lungo corridoio d'una strada deserta un lampione rotto la mano rimasta attaccata al suo palo sto aspettando qualcuno stanotte sul monte Athos il gregge sta tornando all'ovile il tintinnìo dei campanelli la vita è un gioco il cratere emanava tanti foglietti bianchi su ognuno dei quali c'era scritto un nome tranne il mio FRA LE PARETI BIANCHE
Fra pareti bianche mentre sugli occhi un soffio non s'aspetta un gesto e via: poi si è dappertutto e quanto si vuole.
da LA VITA TRASPARENTE (1978)
ANCHE SENZA I VANTAGGI DI ALLORA per Augusto Gentili
Ci sono dentro in quest'aria citrata, mentre ragazzi scavalcano il muro per giocare dall'altra parte, è questa corsa sull'erba il conto a ritroso che non lascia speranza. più facile adesso però capirne la forza l'importanza, quando a passi d'uomo musuri la distanza tra l'inizio e lo scopo già intravveduto, anche senza i vantaggi di allora. Basteranno questi avidi occhi a vedere oltre quel muro e a correre più del vento di questi ragazzi, noi che ragazzi volammo. LA GRANDE VALLATA
Il grigio sale sulle finestre e cerca spazi convincenti le mani attaccate alle sbarre aspettano il sole alto per arrivare così in fondo. A tastoni nel buio per cercare geografie sconosciute: le pareti sono croste di pane che danno vertigini azzurre, spacialmente la notte quando l'orso bruno lascia la montagna e si dirige nella vallata, le luci opache delle quattro case, c'è sempre una vecchia da qualche parte che segue il tempo nelle sue mani millenarie, il vaso con i fiori di carta, e i piccoli puntini scuri, la luce taglia la stanza a metà e bocche alla finestra a guardare i dieci fili d'erba.
PER CHI SOLO
a Natalia Ginzburg Per chi solo s'incammina nella sera, i canti non hanno finestre su cui proiettare cieli di verde
infanzia. E' improvvisa la paura d'essere presi fra quest'imbrunir di rami che ti confonde passi e sentieri a te non ignoti: è vento d'altre stagioni che fruscia agli occhi, e già annotta. NOTIZIA
Luigi Fontanella, poeta, narratore e saggista, è nato in provincia di Salerno nel 1943; vive a Long Island, alternando frequenti soggiorni in Italia. Ha studiato a Roma con Giacomo Bebenedetti (Laurea in Lettere) e si è perfezionato a Harvard (Ph.D. in Letterature Romanze); attualmente è Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana presso l’Università Statale di New York. Ha svolto intensa attività giornalistica (“Paese Sera”, La Gazzetta di Parma”, America Oggi”) ed è stato corrispondente culturale da New York per la Rai dal 1982 al 1987 (Rai Uno, “Il Paginone”). Dirige dal 1982 la rivista internazionale di poesia “Gradiva”, ed è fondatore e presidente dell’Associazione culturale I.P.A. (Italian Poetry in America). Ha Pubblicato: Poesia La verifica incerta, De luca, Roma 1972. La vita trasparente, Rebellato, Venezia 1978. Simulazione di reato, introd. Di F. Doplicher, Lacaita, Manduria 1979. Fabula, con disegni di G. Baruchello, Carte Segrete, Roma 1979. Convenevoli d’uso, insieme con M. Lunetta, Il Bagatto, Bergamo 1980. Stella Saturnina, introd. di G. Manacorda, Il Ventaglio, Roma 1989. Round Trip. Diario in versi, introduzione di G. Patrizi, Campanotto, Udine 1991 (Premio Ragusa 1993). Parole per Emma, Edisud, Salerno 1991. From G. To G.: 101 Somnets, insieme con G. Rimanelli, introduzione di M. Bertone, Peter Lang, New York 1996. Ceres, Caramanica, Formia 1996 (Premio Orazio Caputo e Premio Olindo De Gennaro). The Transparent Life and Other Poems, a cura di M. Palma, Gradiva Publications, New York 2000. Terra del Tempo, con una nota di M. De Angelis, Book Editore, Castel Maggiore 2000 (Premio Circe Sabaudia, Premio S. Andrea, Premio Minturnae, Premio S. Nicola Arcella). Angels of Youth, a cura di C. Lettieri e I. Marchegiani Jones, introduzione di R. West, Xenos Books, Riverside, California 2001. Azul, con uns nota di Giuseppe Pontiggia , Archinto, Milano 2001. Land of Time, a cura di I. Marchegiani, introduzione di D. Della Terza, Chelsea Editions, New York 2006.
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