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"RECORDARE"- FILM DI LEONARDO CARRANO E ALESSANDRO PIERATTINI

 

 

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Recordare Carrano e Pierattini a Venezia


Di Vinny Scorsone


È stato presentato il 10 e il 12 settembre 2009, presso il Palazzo del Cinema di Venezia Lido, il film di Leonardo Carrano e Alessandro Pierattini, RECORDARE. Il film sperimentale (si tratta di un’animazione in 2D), che ha riscosso numerosi consensi da parte sia della critica sia del pubblico, è stato proiettato all’interno della sezione Eventi di Corto cortissimo (curata da Stefano Martina con la collaborazione di Giuliana La Volpe) della sessantaseiesima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (diretta da Marco Müller e organizzata dalla Biennale di Venezia - presieduta da Paolo Baratta).
Se non è la prima volta di Leonardo Carrano al festival di Venezia (era il 2002 infatti quando presentò il suo film di animazione Noise level) lo è invece per Alessandro Pierattini, giovane artista dalla forte personalità. Entrambi lavorano con i silenzi, con immagini  tormentate accomunati da profondità mentali e di cuore. Il loro incontro li ha portati a collaborare riuscendo, dopo circa due anni di lavoro, a creare un piccolo gioiello dell’animazione contemporanea che sicuramente non passerà inosservato.
Recordare è stato realizzato a partire dalle immagini tomografiche di due cadaveri (un uomo e una donna) donati alla scienza. Attraverso continue metamorfosi, la carne sezionata è divenuta pittura digitale. Il film trae spunto dal Requiem kv626 di Mozart che accompagna l’intero corto donando alle immagini un’intensa sensazione poetica. Con lo scorrere dei minuti, il flusso visivo si mescola con quello sonoro dando vita a forme risplendenti.
Il film rivisita il dualismo corpo-anima e riflette sul rapporto della cultura contemporanea con la morte. Le viscere sezionate si sono fatte pittura perdendo il loro carattere necrotico.
L’animazione di Recordare è stata ottenuta montando in sequenza le sezioni anatomiche tratte dal modello virtuale dei cadaveri di un uomo e una donna acquisite con la risonanza magnetica e la tomografia assiale, quindi digitalizzate per formare un atlante virtuale (il “Visible Human Project®” è un progetto realizzato dalla U.S. National Library of Medicine).
In un film che trae spunto dalla morte, in cui però la fisionomia umana rimane per lo più celata, dando origine a risultati che vanno dall’astrazione a riferimenti figurativi che riecheggiano la pittura di Francis Bacon, sembra quasi impossibile poter parlare di poesia eppure è quello che accade guardando scorrere le immagini. Le sezioni di ossa e tessuti “danzano” sullo schermo, interpretano la musica, ne vivono il tormento in un viaggio nel corpo umano alla ricerca dell’anima.
Il film, prodotto dalla Rio Film, dura 5 minuti e 47 secondi e si è avvalso della collaborazione del coro dell’Università di Pisa.

 
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