IGNAZIO APOLLONI - LETTERA APERTA A MASSIMO ONOFRI |
Ebbene sì, caro Massimo, sono un dada. Credo nella libertà più sfrenata nel fare arte e molto meno in Dio come padre onnipotente. Pratico la rottura delle dighe e degli argini perché il limo torni a fecondare il pensiero creativo. Diffido di cronisti e recensori, tutti prezzolati o al servizio delle case editrici più potenti. Ho in antipatia gli scrittori che guardano al lucro quale prodotto della moda e soggiacciono alle regole del gioco.
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