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ANTONELLA BALLACCHINO - EMPATICA ESTESIA - POSTFAZIONE DI UGO ENTITA'

 

 



pag. 80 - ARTEMILLENNIUM EDITORE 2014

 

Postfazione di "EMPATICA ESTESIA", a cura di UGO ENTITÀ


 

 

Empatica Estesìa, rappresenta l’ Opera Prima di Antonella Ballacchino, medico, trentadue anni, formatasi in Chirurgia Generale, ha effettuato il Servizio Civile post laurea nella Assistenza a Pazienti Oncologici Terminali. E’ Specialista in Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico Facciale.

 

Una lirica questa di Antonella, non infrequentemente labirintica, nella quale ci si perde e che ci disorienta proprio come in ...quelle patologie del labirinto auricolare, che provocano le vertigini.

Una poesia in cui l’ordito è allineato su un telaio antico, con il cotone forte della conoscenza di discipline plurime e la trama intessuta e trascritta dal disegno di passioni forti e sentimenti senza filtri, mai trattenuti o edulcorati.

Versi difficili ed un linguaggio spesso sperimentale, talora criptico, per l’uso di lessemi specifici della medicina e della chirurgia in particolare.

Quelli che sembrano giochi di parole, sospensioni, pause del verso, sono, nella realtà di questa poesia, apnee brevi o prolungate, singhiozzi soffocati o acuti, sono cioè alterazioni del respiro, costretto dalla vita moderna ad inspirare sentimenti inquinanti e rapporti umani avvelenati.

Variazioni ed alterazioni del ritmo, cesure _ che sono in fondo onomatopeie della esistenza, come in “DOPPIA_MENTE” dove i lessemi spezzati formano grafemi enigmatici e sottili, che mostrano altre letture dei singoli versi …”Frazione umana/ meta_merica/fusa sulla linea mediana/Si congeda da sé in punta di piedi/sarco_fago supino/ EMI_CRANIA___________”Due metà cerebrali/dolenti, pulsanti,/meta_fora di sogni/meta_morf(e)ici.”

Le rime, il più spesso contenute nei due ultimi versi, rappresentano una apertura alla speranza, una ricerca di armonia della vita che riporti alla quiete l’esistenza dissestata dagli accadimenti negativi e dalla malattia, con cui, per professione, è costretta ogni giorno a cimentarsi.

Ed infine, come nella lirica “SIGMUND” o come nell’ultima poesia della Silloge dal titolo “ADESSO”, il rifugio nel sonno e nel sogno:…”le ciglia sono / rampicanti di sogni”…”essere libera / dentro / quelle dannate / voglie di precipizio / notturno”.

 

 Ugo Entità