E delle cose non esiste misura
I
Sedute Attendiamo in un tempo sospeso senza il ticchettio dell’orologio a confortare,, a corrompere l’umore ad ingannarci vile ed affettuoso a simulare che son passati Minuti ed ore incolonnati l’uno dietro l’altro netti e divisi interi e separati
Noi abbiamo appreso che nulla è immacolato
I secoli sono in un giorno Sei nato e morto ogni momento e delle cose non esiste misura
II
Scelgo la solitudine per il peccato della vita per non simulare esistenza
Ti dico addio riprendo le mie ali che non hai saputo usare che non avevi mai visto prestate per il tuo inutile volo durato appena un istante che non conosceva le montagne che zoppicava ogni momento verso il suolo che chiedeva aiuto all’aria e non imparava il movimento
Hai abbracciato la paura unica certezza del mondo Sicurezza che solo l’abitudine concede Mi hai chiesto di attendere nella tua stanza senza cielo senza alberi senza tempo senza cammino senza terra
Non mi hanno saziato le carezze mi hanno assetato i tuoi: ti amo che non viaggiavano nello spazio che non mutavano mai che non mutavi mai che non invecchiavano mai che mi cementavano al pavimento Voglio rughe sul viso e un corpo che cresce È una responsabilità essere liberi È una fatica essere liberi È duro essere liberi È una scuola essere liberi È una scelta essere liberi
Consapevolezza della scelta per non vendersi al caso Disimparare la schiavitù a cui siamo allenati da quando nasciamo disimpararla per una vita che impegno che fatica che solitudine LA LIBERTA’
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