Chiedere interrogarsi mutare atteggiamenti scrivere nel sonno svegliarsi per non scrivere È questo permutare il barlume che si cerca dietro lo schermo spezzato dalla neve Salgono i lapilli e negli orti accesi dalle prime siepi comprime la sua forza marzo o un altro mese prossimo a fiorire Si ricomincia la strada si ritenta già vecchia di millenni Acque uccelli d’altre ere cercano il ritorno Cosa fanno le anime uscite dalla carne ripetono nel giro quelle forme? Non si muove che il réfolo sottile sopra le foglie piatte -traslucida la sabbia compone un’altra duna senza fatica né rabbia
Guarda come le foglie diventano nere tra gli artigli della notte come si accorano sui rami gli uccelli prima del riposo
Tu mi sei vicino e forse mi sospingi tra le immutate sorti che ci affliggono alle più strane sponde Il tuo tempo lo so non ha più fine dalle montagne all’onde sulle effimere colline
Non voglio replicare ai numerosi appelli della mia ragione mi lascio andare muto a splendori che non vedo ai terrori con cui stringi gli uccelli e chi non crede
Nuvole che scendete a valle con drappi funerari circondate i corpi d’umide ombre figlie delle aquile vinte perdute nei naufragi nelle battaglie nei singhiozzi della vita -nuvole circondate di blu con fumanti pinne d’otarie perché reclamate la notte quando coi lunghi capelli gli uomini cercano d’aprire i colori vegetali? Come lame assassine i venti porteranno gli insetti aguzzi sulle loro chiglie i ricordi tormentosi - con secche aperture fuggiranno dalle matrici del cielo verso i miei occhi Saranno le armate delle strenue menzogne i cavalieri crociati della avventure a chiudervi nei versi - le volpi finiranno assopite nella canfora della disperazione i serpenti intravisti nelle brume novembrine lasciate le scaglie lucenti crepiteranno tra le foglie la polvere le pietre sotto un orizzonte scolorite dall’ombra del sole
Nel silenzio della cenere sotto le foglie minute pronto a sfrecciare ogni insetto combatte con la vita che torna I bruchi millenari ascoltano nel bozzolo le invettive nel cielo la terra scalda le uova della temperanza -con ali fiammeggianti le farfalle pensano al sole nei solchi bui arrancano disperate contro l’agonia per vincere la prova del futuro
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