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Lillo Giuliana 

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Dalle falesie di Isma .gif
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Ho fatto centro.gif
Il punto.gif
Imago dei .gif
L`Udito.gif
La chiave di volta.gif
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Noema vagante-.gif
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Sorgente calcolitica .gif
Un sacco di parole.gif
Uno strappo alla regola.gif
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Cenni Biografici

Lillo Giuliana nasce a Caltanissetta, città in cui vive ed  opera  in  via  Michelangelo.
Ha iniziato la sua attività artistica seguendo il linguaggio della pittura materica, fino ad arrivare, mediante la sua formazione tecnica e la grande mole di lavoro supportata da una sempre più crescente esperienza artistica, all'acquisizione di quelle nozioni che gli sono servite per arrivare a concepire la pratica delle istallazioni, della scultura ed alla progettazione e realizzazione di scenografie per il teatro, affermandosi con un suo personale linguaggio artistico.
Il suo interesse per la spazialità, la materia, e la conoscenza del geometrismo dei segni, lo conduce attualmente alla  ricerca che lui definisce: “scrittura come scultura” .
Svolge la sua attività espositiva da parecchi anni, partecipando a varie manifestazioni culturali, mostre personali e collettive. Sue opere monumentali, sono collocate in diverse città, altre opere figurano presso importanti collezioni pubbliche e private.

Tra le sue recenti mostre citiamo: “200 artisti per 100 anni” Palazzo del Governo- Siracusa; “Cul-tura”-Collezione Aprile di Cimia, Torino; “ARTERIA 06”- Esposicion Internacional Arte Contemporaneo-SICILArt, Monzòn-Spagna; “Ratio Naturalis”(a cura di Ornella Fazzina)-Riserva naturale del Biviere, Lentini-SR; “Arigentoarte”(a cura di Francesco Gallo), Agrigento; “Metamorfosi del Libro”Galleria Il Gabbiano, La Spezia; “Mangialarte”(a cura di Pasquale Tornatore)-Palazzo Moncada Bauffremont, Caltanissetta; “Vaso D’artista”(a cura di Enzo Angiuoni) - Hotel Civita, Avellino; “…e vennero da lontano”(a cura di Vittorio Sozzi e Mariano Apa) Chiostro del Convento Francescano di S. Spirito, Canicatti’-AG; “Poco meno degli Angeli”- Le Ciminiere ,Catania; “AGATARTE” (a cura di Francesco Gallo) - S. Giuseppe al Duomo, Catania; “ESSERCI” Padiglioneitalia (a cura di Philippe Daverio) - Teatro Nuovo Montevergine - Piazza Montevergine,  Palermo; “Appunti per una scrittura mediterranea”(a cura di Gaetano Cristino e Nando Granito) - Centro Grafico Francescano, Foggia; “T-Essere Reti di Pace”- Galleria Provinciale d’Arte Moderna, Foggia; “Composizioni 2007” (a cura di Giancarlo Berruti) - Palazzo Ducale, Genova.  Nel 2005 ha partecipato ad una mostra collaterale alla 51° Biennale di Venezia con il ”Gruppo di Caltanissetta” con la mostra “Incipit per un ritratto di gruppo” presso la galleria “Spazioaperto” di Venezia.
Tra le mostre in preparazione nel 2007 possiamo elencare: “ Percorsi incrociati 4” curata da Vinny Scorsone presso la Fondazione Mazzullo Palazzo Duchi di Santo Stefano a Taormina-ME; una Mostra con il “Gruppo di Caltanissetta” sarà allestita presso l’Accademia di Belle Arti “ABADIR” di S. Agata li Battiati-CT; sarà presente alla 52° Biennale di Venezia con il progetto ”Camera 312 - pro-memoria per Pierre” curato da Ruggero Maggi.
Tra i critici d’arte che hanno scritto di lui citiamo: Franco Spena, Francesco Carbone, Claudio Alessandri, Gianfranco Labrosciano, Giovanna Cavarretta, Marcello Palminteri,  Anna Maria Esposito, Aldo Gerbino, Vinny Scorsone, Giuseppina Radice, Alvaro Spegnesi, Diego Gulizia, Giacomo Bonagiuso, Salvo Ferlito, Gianluca Morabito, Riccardo Maria Mottola, Katia Ricci, Emilia Valenza, Giancarlo Pavanello, Ruggero Maggi, Giovanni Amodio, Rosario Pinto, Leo Strozzieri, Ornella Fazzina, Francesco Gallo, Giuseppe Ingaglio, Mariano Apa, Gaetano Cristino.


Lillo Giuliana, scultore nisseno espone le opere della sua ricerca che lo ha portato a sviluppare un modo di scolpire caratterizzato da un grande rigore compositivo. Nelle sue sculture infatti realizza equilibri e ritmi raffinati che sembrano comporsi nel gioco delle forme geometriche che vengono a costituire, piani, superfici, volumi e vari livelli di visione. Per le sue composizioni Lillo Giuliana sceglie forme geometriche minimali, assemblate attraverso sovrapposizioni di superfici che mentre mettono in risalto il loro dimensionarsi nello spazio esterno, lasciano intravedere una loro parte interna, nascosta, comunque misteriosa e presente, mai completamente conoscibile. Le forme che predilige sono il quadrato, il triangolo, il cerchio, che mettono in evidenza il desiderio dell’artista, non tanto di creare relazioni tra piani e levigate superfici, quando di penetrare all’interno della materia che, attraverso il gioco del comporre, rivela una sua parte interna tutta da scoprire. Chiediamo a Lillo Giuliana che cosa rappresentino per lui le forme geometriche che utilizza per costruire le sue sculture.“Il quadrato, il triangolo, il cerchio”, ci dice, “sono segni di perfezione, di sommo equilibrio, ai quali può riferirsi, ritengo, la forma, l’archè, che è il principio di tutte le cose della realtà. A queste forme è legata molta simbologia a cui fa riferimento la tradizione e molta cultura occidentale. In questo periodo della mia ricerca artistica, queste forme sono occasione per creare equilibri, ritmi e composizioni che, nello stesso tempo, indagano il senso dell’origine misteriosa che sta all’interno dei materiali che uso, del colore e della loro forma”.In effetti, in questa direzione, Lillo Giuliana costruisce un’attenta simbologia, che orienta i significati delle opere, sia quando le sculture sembrano innalzarsi con l’imperiosità di un totem, sia quando scava fessure e squarci all’interno del rigore delle geometrie per offrire allo sguardo un possibile percorso capace di andare oltre la superficie, oltre la forma. A volte la materia sembra disgregarsi e gli squarci prodotti nella pietra lasciano fuoriuscire parte di essa, divenendo quasi sorgenti di ulteriori forme che, sbordando dal ritmo che le genera, invadono lo spazio esterno della scultura, sia negli oggetti a tutto tondo, sia nelle installazioni ambientate nello spazio espositivo. In alcune composizioni, dal cerchio fessurato come la bocca di una sorgente o da superfici tagliate come per effetto di uno strappo, fuoriescono forme geometriche e piccoli cubi o sfere, anche lettere dell’alfabeto, qualche volta, quasi frammenti di un discorso detto nel profondo e da ricomporre e decifrare. 

 (intervista a Lillo Giuliana di Franco Spena)

 
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