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ANNA MARIA FARABBI

 

 

Viaggiando: un punto biografico in cinque righe

 

Orvieto, 14 dicembre 2007. Notte
Il giallo bronzo nasce dalla testa dei lampioni, scende in terra e veste il tufo attorno, cade e brilla le pietre del selciato,  tocca le mie scarpe mentre cammino diretta al caffè Montanucci, penetra il freddo e i capillari del mio cuore. Improvvisamente, dal mio presepe interiore, alzo gli occhi, ormai al centro della piazza. Resto folgorata: la grandiosa, intensa, rotondità lucente dell’orologio sfonda il buio, altissima, epifanica. 

www.ventiascensionali.org

 

 

Agnone, 10 novembre 2007.  Fonderia Pontificia Marinelli.

Qualunque creazione ha bisogno del vuoto dentro cui accadere, di una lentissima cerimonia per divenire precisa e sonora. Entro nel ventre dell’ alchimia: vedo l’anima, la falsa campana, il mantello, l’argilla della prima creazione, la colata viva, la corona che sostiene l’oscillazione sospesa. Tremo tra due presenze, tra la copia di una dea madre a forma di campana e una campana scritta,folgorata, penetrata, da un fulmine.

www.campanemarinelli.com

figura femminile n.142. Terracotta. Beozia.Grecia Centrale. 700 a.C. circa in Maria Gimbutas, Il Linguaggio della Dea, Neri Pozza, p.86

Andrei Tarkovskij, Andrei Rublev.

Friedrich Shiller, La ballata della campana. 

 

 

Bolzano, Museo Archeologico dell’Alto Adige. Incontrando la preistoria. Ötzi, la mummia dei ghiacci, 4 ottobre 2007

Le mummie non dovrebbero essere esposte. La morte è sacra. Se la si vuole guardare in faccia, altro è il luogo. Ötzi attraversava vita e terra: pellegrino, mercante, pastore? Comunque, solitario pellegrino nella ferocia della natura  e  nella precisione mortale di una freccia. Tra il suo equipaggiamento: un contenitore di corteccia di betulla in cui trasportava le braci del suo ultimo fuoco. Come ognuno di noi, anche ora, del resto.  

 

Bolzano, via Resia n.90. 1 settembre 2007
I rabdomanti tendono un ramo e individuano il segno liquido, segreto, profondo, invisibile di un luogo. Ecco, era qui: l’ex campo di concentramento, di cui non è rimasto che un muro. Uno tra i quattro in Italia. La memoria virtuale e le registrazioni degli ex internati sono state documentate e rese disponibili. Ma le pietre, le celle, le pietre, le celle, le pietre? E’ così inutile un luogo esposto, intatto, urlante, del lutto? 

Carla Giacomozzi ha curato molte pubblicazioni, in libro, cd, e vhs per l’Archivio di Storico di Bolzano, utilissime e in offerta per una diffusione didattica e di ricerca:
Lager a Bolzano, documenti e testimonianze, ottobre 1996
Testimonianze 1,2,3, novembre,1997
Scrivere dai Lager, rassegna di biglietti e cartoline postali scritti nei Lager nazisti e d’Oltralpe, marzo 2000
Il Lager di Bolzano, ottobre 2001
Conoscere e comunicare i Lager, un’esperienza educativa, gennaio 2004 

 

Santiago di Compostela, 6 agosto 2007.
Ho valicato i monti, il confine. Camminato la terra fino alle pietre di Praza do Obradoiro. Immobile, aperta, stupefatta, davanti alla faccia della cattedrale, nel rettangolo tra gli edifici, pensavo al significato della parola pellegrinaggio: che cosa sono nell’interiorità mantello, bastone, conchiglia. Rileggevo la mia verità nuda, mentre un uomo magrissimo e stanco, accanto a me, baciò il suolo, inginocchiandosi.

La verità nuda, atti del convegno di Montiglio,2004  in www.lietocolle.it ,la stanza bianca, pag 2.

 

Villa di Montruglio, Mossano (VI) 14 Luglio 2007. Credo. Credo nella poiesis che è umiltà, profondità, lievità. Ho accolto l’invito di D. Lorena Camerini, proprio per porgere alle creature sorde le vene del mio palmo, prima ancora che le mie poesie. Cantando, ho vibrato, commossa e congiunta al fianco di Stefania Berti, traduttrice in lingua dei segni italiana. Sono stata io stessa segnata nel reciproco, profondo, dono.

Marcellous   Sound  Project,  MicroMacroCosmi,  Primo  Festival  di Suono e  Pace  13 - 14 - 15 - luglio 2007, Villa di Montruglio www.suonoepace.com www.villamontruglio.it  

 

 

Pistoia, 8 Giugno 2007. Pensando alla soglia poetica intessuta da Cino, al suo ponte lanciato oltre la sponda sonora di Dante, entro in una  libreria.  Guardo  attorno mentre navigo  nel  sangue  altri  due  figli  grandi  di  questa città,  Marino Marini  e  Giovanni Michelucci. Lentamente la loro opera. Di colpo, scopro,  o mi trova, un oro. Ringrazio   il lavoro eroico di un  piccolo editore che, ancora una volta, riporta alla luce la luce.

Convegno di studio “Cino da Pistoia e i poeti di oggi” a cura di Giorgio Poli. Relatori: Giacomo Trinci, Giovanna Fozzer, Sandro Montalto, Anna Maria Farabbi. In attesa della pubblicazione degli atti.

Giovanni Michelucci, L’ultima lezione, Biblioteca del Cenide/Fondazione Michellucci, 2001

Elizabeth Jennings, La danza nel cuore delle cose, a cura di Domenico Pezzini, Ancora, 2007      


  

Firenze 2 Maggio.  Cézanne m’insegna il rigore assoluto, lo scarto da ogni tentazione per  esigenza  di  concentrazione, per l’immensa  Saint Victoire  interiore.  La geometria delle bagnanti ripete il triangolo della montagna. Esco stordita, ruminando significati, forme, cromi. Mi pulsa tra le tempie Medardo Rosso: le sue cere vive, drammatiche,  attraversate da luce rovente. Leggo il suo sangue in una poesia perfetta che lo risorge.

 

Cézanne a Firenze: Collezione Diego Fabbri, Palazzo Strozzi – 2 marzo 29 luglio 2007
Medardo Rosso in Iride Incendio, Lorenzo Chiuchiù, Niebo, 2005.

 

Amsterdam 25 aprile. Festa della liberazione. Appena uscita dalla casa di Anna Frank, il nitore azzurro del cielo mi riossigena, ma le mie mani restano pesanti, drammatiche. Devono ricordarsi sempre della loro responsabilità. Continuo la lezione imparando dalla macchina fotografica di James Natchtwey. Ferma, sconvolta, davanti  alla madre somala con il bimbo ammazzato, spalancato, orizzontale sulle sue braccia. 

 


Anna Frank, Diario, Einaudi Anna Frankhuis, Prinsengracht 267 www.annefrank.nlJames Nachtwey Testimony 30 marzo 20 giugno 2007 Foam Fotografiemuseum www.jamesnachtwey.com/

 

Cisternino, 29 Marzo. Giuseppe Goffredo mi dona un piccolo miracolo editoriale da lui prodotto. Ha voluto la resurrezione di 73 poesie inedite di Umberto Bellintani per la cura attentissima di Suzana Glavaš che lo introduce con filo necessario e rigoroso. Splende la libertà di una poesia scritta con il corpo intero, limpidamente crudele e appartata, cantico vivo della terra madre. Il maestro va cercato amato e imparato. 

 

Umberto Bellintani, Se vuoi sapere di me, Poiesis (080/4321032) 2006 

 

 
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