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GIORGIO MANNACIO

 

FESTA, FARINA  E  FORCA


ultimata nel 2001 è definibile come raccolta di versi – divertissements per ridere e per piangere, da leggere dopo i pasti e da tenere lontana dalla portata dei bambini perché maxima debetur pueris reverentia.
Si articola in cinque movimenti : I ) E l’amore ? Che esista si bisbiglia . II ) Le magnifiche sorti e progressive . III  ) Animula vagula, blandula . IV )  Unreal city . V ) Taccuino occidentale.


I  MOVIMENTO .  ( E l’amore ? Che esista si bisbiglia )


Donna di passo.


Niente parole, gemiti o infingimenti,
promesse,ammiccamenti.
Pas de literature
( insomma un coito nature )


Chi è morto giace


Vedove che portate un bel mazzetto
di crisantemi al defunto marito
sappiate : non è interdetto
dai sacri testi rimettere al dito
un secondo od un terzo o un quarto anello.
Sposar più volte, come Paolo insegna,
è più morale che dar via la fregna.


Canzonetta romantica


Chi dice che il grigio è il colore
della malinconia
non conosce l’arcano ardore
della nebbia di Lombardia.
L’albergatore un po’ guercio
lungamente ci squadra ,
agitando uno straccio liso e lercio ,
me come quasi assassino
e lei una ladra
E al posto di una camera con bagno
ci sbatte in abbaino.
Chi dice che il cielo è lontano
non conosce una via
di quella vecchia Milano
che il tempo ha spazzato via.


La Venere Medusa


Non sono gentildonna ma puttana
e onestamente ammetto
che il mio aspetto
è più brutto che bello.
Ma la mia forza arcana
Sta in questo e non il quello:
sono la tigre che mangia l’uccello.
Amore a prima vista
Mai che queste eroine da strapazzo
perdano un po’ d’onore o di cervello
per un barbone che non conta un cazzo.
Sta bene il dolce canto dell’uccello
ma il conto in banca è uccello assai migliore :
ci vede bene Amore.


II  MOVIMENTO ( Le magnifiche sorti e progressive )


Elogio del pluralismo.


La società presente , pluralista
- politicamente corretta –
ha migliaia, tutti giusti, punti di vista.
Ciascuno vuole una fetta della sua verità;
per averla combatte con molto ardore
prima delle parole
e poi delle bombe
ed insomma finisce in ecatombe.


 La ricompensa.


E dio che è grande e giusto
mi dia un dolore immenso,una maledizione
che almeno possa piangere di gusto
alla  televisione.


Beati gli analfabeti.


In una fresca mattina
di tanti anni fa
un cavallo tirava allegramente
un carro per la città.
Poi si ferma davanti a una vetrina
e – a scarico avvenuto - se ne va
Quel che dice l’insegna non lo sa:
premiato spaccio di carne equina.
Ama il prossimo tuo.


Ancora una rivolta?
Ma li ammazzino tutti come cani
una buona volta.
Ci vuole pugno duro
biascica  la vecchina
che fa pisciare contro il tetro muro
la bella barboncina.


III. TERZO MOVIMENTO ( Animula vagula, blandula )


C’è del metodo nella follia.


Crescono gigli e cipolle intrecciati
in quel paese sul lago d’Orta
e quella pazza che li ha piantati
gira in vestaglia color foglia morta.
Con gran saggezza nei suoi giardini
accoglie i gatti, scaccia i bambini
perché il bambino o prima o dopo
ruba le mele e teme il topo.
Io lo so bene che il mondo è matto:
si accoppia ancora, con che guadagno ?
Io che son saggia mi prendo un gatto
Salvo le mele e me le magno.


L’ultima cena


Versi scritti con la mano mancina:
- cuore e sventura -
mentre la moglie in cucina
prepara la verdura.
Così si ricompone l’armonia
Di una buona famiglia e della minestra
e dopo irrompe la follia
del salto dalla finestra.


Caratteri recessivi


I cani matematici, che pena!
E che strazio il cavallo che si inchina.
Ma che fulgida luce, sulla scena,
lei, la divina.
Dalida, coscia lunga ma anche forte,
che teme solo i ragni e non la morte,
piomba felinamente sull’arena
cintura un calvo Baal e lo incatena.
Quando per calpestarlo alza il ginocchio
il pubblico si fonda in un sol occhio ,
lo sguardo spermatoforo si lancia
al suo bersaglio un po’ sotto la pancia.
Se il destino ci assegna un figlio estroso
che ci dà pianto e riso e mai riposo
nessuna meraviglia : ciò è successo
per quel dimenticato teleamplesso.


Questa è l’eternità


Ci rivedremo nudi a Giosofatte
ma le tue belle tette
daranno ancora latte
al bambino paffuto e sorridente ?
E miele al peccatore impenitente ?
Immobile, senza gioia né pieta,
a cosa serve l’eternità ?


Armistizio


Anche la piccola gatta è contenta
perché sei rimasta.
Sul tuo cuscino bagnato
di pianto metà falso e metà disperato
fa le fusa e la pasta.
Felicità è cosa grande e piccola
perché basta


L’anima del vino


Il vino è nobile:
lo bevi allegramente con gli amici
e in piscio allegramente se ne va.
Non fa filosofie nelle bidella
E triste merda non diventerà.
Ed ha una sua morale al tempo stesso
Perché toglie le inibizioni
e ti deprime il sesso .
Non è mai troppo tardi


La morte dei poeti è molto bella.


Li cinge il lauro quando sono morti,
lepri in padella.


Il nuotatore involontario.

A Ladispoli la spiaggia ferrosa
Arrostisci glutei unisex
di ministeriali
e qui approdò – nell’alba radiosa –
il vecchio già gonfio per i gas intestinali.
Governo ladro – strilla l’onorevole –
son venuto fin qui per riposare
è cosa da terzo mondo, disdicevole
che un cadavere venga qui a nuotare.
E’ una fuga di cosce, culi, zinne
- non vogliamo vedere quella cosa -
anche l’ardito sub butta le pinne.
Ma l’uomo dondolando si riposa
di un’esistenza tanto torva e ria
che la sbatte nel mare e così sia.


Filastrocca dell’Apocalisse


I Longobardi di Benevento
son tutti in fila sotto il convento
Lucidi crani che, numerati,
sono dai monaci ben conservati.
Uno di questi, padre Stramondo,
nulla conosce di questo mondo
se non la limpida Enna natia
col suo castello di Lombardia
e queste mura dentro le forre
dove un ruscello al mare corre.
In ottant’anni di preci eguali
la mente lucida mette le ali ,
l’ingegno aguzza e si fa astuta
da far scrittura tanto minuta
che sopra il retro di un francobollo
egli è capace- con gran controllo –
di scriver tutto il Padrenostro
( basta un pennino e un po’ di inchiostro)
Ad una bimba di Cincinnati
venuta in visita agli antenati
in quelle identiche forme e misure
trascrisse il Cantico delle creature.
Adesso battere vuole il primato
dopo che un poco si sia allenato.
“  Padre , che cosa trascriverà? “
“ L’Apocalisse, se ci starà “


Cote d’azur


Nous sommes ici au bord de la mère
en attendant la tigresse qui gagnerà la dernière

 

 

 
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