I migliori

 Nel risvolto di un libro di versi, in verità assai modesti, leggiamo che l'autore è tra i migliori poeti siciliani contemporanei.
Immaginiamo che l'estensore della nota  (sempre che non si tratti dello stesso autore dei versi) abbia chiaro il panorama della poesia che si fa e si scrive in Sicilia, abbia letto, se non tutti, buona parte dei libri di versi (e sono tanti) dettati dalle muse sicule e sicane, o quanto meno  gli autori raccolti in un nostro presuntuoso volume che, edito nell'87, aveva titolo "Gli eredi del sole".
Inutile starci a nascondere che la considerazione è dettata da astio: un poeta che presuma di far parte della schiera dei "migliori" nostri contemporanei deve essere per forza nostro amico o quanto meno figurare nella piccola schiera dei nemici da rispettare. Se così non è, ci assale il sospetto che si abbia intenzione di escluderci dal manipolo che tiene alta la fiaccola della poesia, di non considerarci parte di quell'insieme dei "migliori" al quale per diritto di autodecisione apparteniamo.
Il sospetto maligno avanzato ad inizio del discorso, cioè che la nota incriminata possa essere stata redatta dallo stesso autore dei versi, piglia corpo man mano che ci andiamo facendo il sangue marcio, noi  eredi privilegiati di un sole che è di tutti, e andando alla ricerca, in altri libri di poeti siciliani e non, celebrati e sconosciuti, di  "notizie sull'autore" scopriamo che non esiste un solo poeta di cui si dichiari la sua modestia o, peggio, la sua stupidità e insufficienza, le carenze o le velleità : tutti bravi, dunque? Tutti tra i migliori? Tutti secondi solo a Leopardi?
Il manipolo dei "migliori" d'improvviso si muta in una armata: la grande armata dei poeti, ognuno di essi bello e valoroso come un paladino di Carlo Magno e tutti, tutti insieme in marcia verso una ineludibile Roncisvalle.
 
Carmelo Pirrera