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LUCIANO DE CRESCENZO

 

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Sembra ieri    di  Luciano De Crescenzo


Mintha csak tegnap történt volna
Traduzione di Herczeg  Ildikò


RIDERE FA BENE


Come se sfogliassimo le pagine di un album di fotografie familiari e guardassimo le foto un po’ sbiadite, un po’strapazzate: quella dello zio facilone, del papà riservato, parco nel parlare ma tenero e severo con i figli, della mamma parsimoniosa ed estremamente anticonsumista, e quella della nonna, l’autorità indiscussa della famiglia … Sullo sfondo delle foto passa una nave che porte gli emigranti in America, si sente una canzone napoletana, appaiono Sofia Loren e Mariln Monroe, alla tivù canta Ella Fitzgerald…


Luciano De Crescenzo in questo suo libriccino ci presenta le abitudini, i costumi e il modo di pensare di una famiglia napoletana, e lo fa con tenerezza e umorismo. Descrive delle persone e delle situazioni di vita simili a quelle che potevano accadere non solo a Napoli nel primo Novecento ma in qualsiasi altro posto dell’Europa. Il loro modo di pensare, il loro modo di vedere la vita, la capacità di sdrammatizzare eventi spiacevoli rendono unici questi personaggi.


Questo volume bilingue italiano-ungherese, oltre i suoi valori letterari e culturali, offre una brillante possibilità per migliorare le conoscenze di lingua (per gli ungheresi quelle di italiano, per gli italiani quelle di ungherese). I capitoli brevi, lo stile fluido, il lessico ricco e vario, le espressioni adeguate alle situazioni rendono facile e scorrevole la lettura. Leggere un’opera letteraria in originale dona allo studente di lingua una sensazione incomparabilmente bella.


La conoscenza di una lingua straniera può essere acquisita non solo con tanto studio faticoso consultando i dizionari, con esercitazioni infinite, ma leggendo delle letture facili, testi originali spiritosi e delle opere letterie, ridendo anche nel frattempo. E ridere fa bene.
Non passi, quindi, nemmeno una giornata senza ridere!


NEVETNI JÓ
Mintha a családi fényképalbum kissé elnyűtt fényképeit nézegetnénk: könnyelmű nagybácsi, zárkózott, mégis gyöngéden szeretni tudó apa, takarékos mama, tekintélyt parancsoló nagymama… A háttérben azonban átúszik a kivándorlókat szállító hajó, felhangzik egy nápolyi dal, előtűnik Sophia Loren, Marilyn Monroe és a tévében Ella Fitzgerald énekel…


Luciano De Crescenzo ebben a könyvében egy nápolyi család szokásait, gondolkodásmódját mutatja be, szellemesen és szeretettel. Olyan élethelyzeteket és személyeket ábrázol, akikhez hasonlók nemcsak Nápolyban élhettek a huszadik század első felében, hanem bárhol Európában. A derűs életszemlélet, a nevetni tudás képessége viszont egyedivé teszi őket.


Az olasz-magyar kétnyelvű kötet irodalmi értékein és a számtalan kulturális ismereten túl remek lehetőséget ad az olasztudás tökéletesítésére. A rövid fejezetek, a gördülékeny stílus, a változatos szóhasználat segítik a folyamatos olvasást. Az eredeti nyelven olvasott irodalmi mű semmihez sem hasonlítható élménnyel ajándékoz meg.


A nyelvtudást nemcsak fáradságos munkával, vég nélküli gyakorlással, kitartó szótározással lehet elérni, hanem eredeti szövegek, könnyebb olvasmányok, irodalmi alkotások olvasásával is, nevetve is. Nevetni pedig jó. Tehát ne múljon el nap nevetés nélkül!


Editio Mediterranica, Budapest, 2005 ISBN 963 219 379 2
www.editio.mediterranica.hu   (il sito è in allestimento)
Hungarian translation©Herczeg Ildikó, 2005


Luciano De Crescenzo  SEMBRA IERI


Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano©1997  ISBN 88-04-53634-


„Una famiglia non si sceglie: nasci e te la trovi intorno che ti sorride. Buoni o cattivi che siano, i parenti non si possono permutare come automobili. Io sono stato fortunato: erano tutte persone di animo gentile. Ovviamente sono nato in casa, e forse anche per questo sono di carattere allegro. I giovani d’oggi, invece, nascono in clinica, e per questo hanno spesso un’aria sofferta, specialmente quando ballano. D’altra parte bisogna capirli: una cosa è avere, come prima visione della vita, la faccia sorridente di una zia, e un’altra quella di un dottore o, peggio ancora, l’immagine di una flebo che ti dondola sulla testa.”


Sembra ieri raccoglie le memorie d’infanzia del celebre ingegnere-filosofo: una serie di fotografie d’epoca, un po’ sbiadite, con i ricordi umoristici e nostalgici dei personaggi che hanno segnato i suoi primi anni di vita, e insieme la storia e i costumi di una famiglia napoletana dei primi anni del secolo.

 

 
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