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ADRIANO ACCATTINO: FERRUCCIO CAJANI, CON AMORE CON RABBIA; prefazione di MELANIA GAZZOTTI |

Il 1976 è un anno centrale per il lavoro di Ferruccio Cajani e per lo sviluppo del suo rapporto con il libro. L’artista pubblica infatti due opere – Squille Belle Squille Eterne e altre composizioni figurate e 10 poesie – molto diverse dal punto di vista formale, in cui però manifesta con uguale intensità la duplice anima della sua creatività di poeta e artista visivo. Squille Belle Squille e altre composizioni figurate è una raccolta composta da quarantacinque poesie, intervallate da disegni a colori dello stesso autore. In questo volume il verso lineare si alterna a quello impaginato in modo creativo; anche le tavole hanno un doppio registro: in alcune la parola è totalmente assente, in altre è assoluta protagonista. Per quanto riguarda l’aspetto lirico, Cajani viene ispirato dalla lettura dell’americano Edgar Allan Poe, del quale reinterpreta The bells con la poesia Le Squille, che dà il titolo all’intera raccolta, e dell’inglese Alfred Tennyson, al quale dedica il componimento Ricordando Tennyson: un matrimonio. Tuttavia il vero e proprio elemento scatenante dell’ispirazione poetica dell’artista e del suo particolare interesse per la letteratura anglofoba è un fatto personale: l’incontro con una giovane donna australiana. Il contenuto delle liriche è dissacrante; il tono ironico viene accentuato dal genere poetico utilizzato che ricorda la filastrocca e perciò non è aulico ed alto ma legato alla tradizione popolare ed orale. Cajani infatti gioca liberamente con le parole: le sceglie e le accosta secondo la loro cacofonia e musicalità, ricorrendo spesso alla rima baciata o secondo associazioni di idee più o meno esplicite. Per quanto riguarda le tavole l’artista raggiunge risultati decisamente originali quando al disegno unisce l’elemento verbale, modalità che svilupperà ulteriormente nei lavori successivi. leggi il testo completo
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