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IRA FABRI

 

 

 

Illusioni
 
Inventerò
storie
invano
fingendo
riempirò
lo spazio
in attesa
immobile
e immutabile
illusorio
e perduto
Vite
attorcigliate
danzanti
impazzite
trottole
lanciate
lontano

 


Tentazione

Ti guardo e per un attimo
vivo,
in mille immagini 
di caldo e profumato torpore,
la tranquillita’ che ti appartiene,
le persone, i luoghi e i ricordi
che saranno sempre li’
per te.
Per un momento
mi scalda
il desiderio, anch’io,
di affidare ad amorose mani 
le paure, gli sbagli, e i dubbi
che attendono pazienti il mio arrivo
domani.
 

La mia città

Guardo il cielo bianco
che annuncia la notte
e lentamente
sento le distanze
sciogliersi
nel fiato freddo
dell’inverno

Oltre i confini
dei miei viaggi
interminabili
ritrovo adesso
dietro agli occhi
la dolce pietra
dell’infanzia

Mi accolgono
le luci fumose
di una città antica
che corre tranquilla
verso ciò che sa
e vuole.

E sono a casa.

 

Domani

Domani, amore,
ci sveglieremo estranei,
sapendo troppo.

Domani fuggiremo
dalle bugie cieche e leggere
che segnano il tempo.

Domani, rabbiosi
ci graffieremo via le illusioni
della nostra incoscienza.

Domani rimarranno
tra di noi amari, solitari,
ricordi freddi e crudi,
e indifferenza ed affanno,
.
Ma oggi, anima mia
vivo nelle tue mani
nel tuo fiato, nel tuo riso,
e non c’è nient’altro.

 

 

Il futuro (incompleto)

Mi ingannerai?
Anche tu come gli altri
disegnerai bugie
che mi impigliano
sulle mie pagine chiare?

Mi costruirai?
Per te, unica e viva
cesta ricolma
del pesce lucente,
di settembre?

Mi marchierai?
Con i colori del vento forte
inciderai i miei sensi
sulla sabbia
del tuo ultimo giorno?

Mi rinchiuderai?
Nelle stanze fluide
della tua fantasia,
farai di me
vitrea allucinazione?

Mi tradirai?
In mezzo ad altri,
sarai anche tu,
solo uno specchio opaco
della mia vanità?

Mi amerai?
Senza meta o principio
saprai rinunciare
quando è giusto
e tenermi per mano
fino a perdermi?

 

Dove sei stasera...

Dove sei stasera, amore mio?
Perché è inutile e incauto
domandarsi il senso
di questo nostro essere,
lontani e indispensabili
già ora, fino a domani.

 

Il silenzio

Il silenzio esplode
inarrestabile
e lieve,
dietro di lui la vita
arranca,
eterna ritardataria
dei nostri giochi infiniti,
e il desiderio muore
abbandonato
da due amanti saziati
persi,
ognuno,
nei propri sollievi,
e tutto precipita
gia’
oltre le rapide
di sogni inquieti

 

Inutile,

il sonno si rintana,
stordito,

viaggia, sulle tue dita leggere,
sulla tua lingua, le tue labbra,
gentili

lo sapevi?
che si potesse essere carne
fino al fondo della coscienza,
fino al lembo piu’ dolorante di vita?

tu che sei cosi’ perfetto
e cosi’ sbagliato,
mi tocchi...  intento
non mi guardi...
e taci

 

 

[Nata a Torino 45 anni fa, Ira Fabri oggi vive e lavora a Washington D.C. Dopo aver dedicato la prima parte della propria vita all’insegnamento, sia a livello universitario che scolastico, ha deciso di iniziare una nuova avventura negli Stati Uniti che le permettesse di mettere a frutto la sua passione per la scrittura, per le lingue straniere e per gli esseri umani. Queste poesie sono uno dei risultati di questa scelta.]

 

 

 
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