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DOMENICO CULTRERA

 

 


IN ALTRO CIELO


In altro cielo rinvenimmo i nostri
involucri smarriti al tempo dei piaceri
gocce d’acqua nel lago della notte.
Pieni di noi gli occhi non videro
orizzonti né la sosta del vento
alla mensa nello spazio siderale.
Nasceva nel silenzio la parola
d’un giorno sconosciuto, l’ombra
di torce rasenti i corridoi dei
nostri percorsi travagliati.

Accadenza metafisica l’amore
nel sussurro dell’aria.

20 gennaio 07


IL DOPO

Non avremo dimora al risveglio
nel dove indefinito senza meta;
abbracceremo aria ai nostri incontri,
spogli di affetti, di passioni,
ombre abbacinate dall’Eterno
in quel mondo inconsistente.
Sfatati miti e dogmi,
senza valenza le croci degli eventi,
quale senso la vita? Quale dopo?

2 Dicembre 05/ 19 marzo 06


E VIDI L’ALBA


E vidi l’alba prima,
poi la luce fece il mio tutto
di sempre più larghi orizzonti
- cieli colorati, suoni, abiti nuovi
                              alla natura vanitosa.
E conobbi la pace bifronte,
la bellezza e l’onda anomala
ritorta su quanto contemplavo
sbigottito della forza sapiente
del Creatore.

Ma fu cenere dattorno
Di affetti, di voci perdute
Nelle gole delle timpe,
e il male alle soglie sbiancò
di vergogna gl’idoli dei templi.

13 febbraio 06/ 21 Aprile 06


NATURA MORTA

La rosa di pezza sul vassoio d’argento
nella stanza di libri e zibaldoni,
erme di pensieri fermentati,
e vagabonde attese. Sofferte.
Odissee di brossura o rilegate
a caratteri d’oro i dorsi allineati,
fogli di retaggi,
sudari dei campi di sterminio
dove i passi calcano macerie,
ricordi di verità nascoste.

E senti, se ascolti ancora il grido
di mani straziate dal fili spinato
nel carcere allucinante della storia.

27 Aprile 06


NON SO 

Non so perché tardi l’albore a diradare
Il buio stanotte, liberarmi dal viluppo
del sogno che mi lega a vacua congiuntura,
mentre sfiora sensitiva la mia mano
la conchiglia brillante con la perla
più che stella nella pienezza del tuo corpo.

Imbianca l’aria mattutina
un sole adolescente,
                                indugia
sulla pagina dell’immaginario.

25 Aprile 06


A FATTO COMPIUTO

Nella campana di vetro, ossessivi
oscillano i secondi. Lenti.
Esaurita la carica ferma l’oriolo;
silente la stanza, senza respiro.

A fatto compiuto saremo presenti
al banchetto della notte perenne,
con la cenere dei nostri ricordi.
Giocheremo a carte scoperte
senza nulla nascondere e temere.
Saremo ospitati
                 per sempre,
e non avremo più da invocare,
afoni, la grazia di Dio.

2 Maggio 06/ 19 Luglio 06

 

COMMEDIA A SCUOLA 

Questa la scena
prelusiva al ratto:
voce bianca tua,
da ebete un sorriso, adagiata
lòasciva sul triclino,
                                una coppa
di vino tra le mani.

Oggi sèi passi d’ombre alla memoria,
onda che viene e va alla risacca.

Una firma, la tua, su quella foto
millenovecentoquarantuno.

21 Settembre 04/ 20 Marzo 06

 

NEL GUARDAROBA DEL TEMPO

A ogni commiato di anno
la notte festosa rimunera il tempo;
scaglie di vita, giorni irripetibili,
grumi di vino spumante nel flute
che l’ubriaco non legge.

Con l’ultimo tocco di mezzanotte
cala la tela, si spara, si brida
al calore dei baci.
Il vecchio anno archiviato,
in ghingheri il nuovo presenta
programma di giorni migliori,
si spera; e sperando si muore.

Travasano stelle sui nostri natali
I veggenti, fiori di versi all’abbrivo
di luna, come abiti di Arlecchino
Nel guardaroba del tempo.

10 Febbraio 06/ 17 marzo 06

 

 
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