IN ALTRO CIELO
In altro cielo rinvenimmo i nostri involucri smarriti al tempo dei piaceri gocce d’acqua nel lago della notte. Pieni di noi gli occhi non videro orizzonti né la sosta del vento alla mensa nello spazio siderale. Nasceva nel silenzio la parola d’un giorno sconosciuto, l’ombra di torce rasenti i corridoi dei nostri percorsi travagliati.
Accadenza metafisica l’amore nel sussurro dell’aria. 20 gennaio 07 IL DOPO
Non avremo dimora al risveglio nel dove indefinito senza meta; abbracceremo aria ai nostri incontri, spogli di affetti, di passioni, ombre abbacinate dall’Eterno in quel mondo inconsistente. Sfatati miti e dogmi, senza valenza le croci degli eventi, quale senso la vita? Quale dopo? 2 Dicembre 05/ 19 marzo 06 E VIDI L’ALBA
E vidi l’alba prima, poi la luce fece il mio tutto di sempre più larghi orizzonti - cieli colorati, suoni, abiti nuovi alla natura vanitosa. E conobbi la pace bifronte, la bellezza e l’onda anomala ritorta su quanto contemplavo sbigottito della forza sapiente del Creatore.
Ma fu cenere dattorno Di affetti, di voci perdute Nelle gole delle timpe, e il male alle soglie sbiancò di vergogna gl’idoli dei templi. 13 febbraio 06/ 21 Aprile 06 NATURA MORTA
La rosa di pezza sul vassoio d’argento nella stanza di libri e zibaldoni, erme di pensieri fermentati, e vagabonde attese. Sofferte. Odissee di brossura o rilegate a caratteri d’oro i dorsi allineati, fogli di retaggi, sudari dei campi di sterminio dove i passi calcano macerie, ricordi di verità nascoste. E senti, se ascolti ancora il grido di mani straziate dal fili spinato nel carcere allucinante della storia. 27 Aprile 06 NON SO
Non so perché tardi l’albore a diradare Il buio stanotte, liberarmi dal viluppo del sogno che mi lega a vacua congiuntura, mentre sfiora sensitiva la mia mano la conchiglia brillante con la perla più che stella nella pienezza del tuo corpo. Imbianca l’aria mattutina un sole adolescente, indugia sulla pagina dell’immaginario. 25 Aprile 06 A FATTO COMPIUTO
Nella campana di vetro, ossessivi oscillano i secondi. Lenti. Esaurita la carica ferma l’oriolo; silente la stanza, senza respiro. A fatto compiuto saremo presenti al banchetto della notte perenne, con la cenere dei nostri ricordi. Giocheremo a carte scoperte senza nulla nascondere e temere. Saremo ospitati per sempre, e non avremo più da invocare, afoni, la grazia di Dio. 2 Maggio 06/ 19 Luglio 06 COMMEDIA A SCUOLA Questa la scena prelusiva al ratto: voce bianca tua, da ebete un sorriso, adagiata lòasciva sul triclino, una coppa di vino tra le mani. Oggi sèi passi d’ombre alla memoria, onda che viene e va alla risacca. Una firma, la tua, su quella foto millenovecentoquarantuno. 21 Settembre 04/ 20 Marzo 06 NEL GUARDAROBA DEL TEMPO A ogni commiato di anno la notte festosa rimunera il tempo; scaglie di vita, giorni irripetibili, grumi di vino spumante nel flute che l’ubriaco non legge. Con l’ultimo tocco di mezzanotte cala la tela, si spara, si brida al calore dei baci. Il vecchio anno archiviato, in ghingheri il nuovo presenta programma di giorni migliori, si spera; e sperando si muore. Travasano stelle sui nostri natali I veggenti, fiori di versi all’abbrivo di luna, come abiti di Arlecchino Nel guardaroba del tempo. 10 Febbraio 06/ 17 marzo 06
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