Serafino Amabile Guastella, nato a Chiaramonte Gulfi nel 1819 e ivi morto nel 1899, fu uno dei principali studiosi della vita popolare siciliana e uno degli scrittori più originali del “rinascimento” siciliano ottocentesco.
Natale Tedesco che negli anni scorsi ha curato la ristampa di due delle sue opere più significative – L’antico carnevale della Contea di Modica e La parità e le storie morali dei nostri villani -,  traccia la storia della sua formazione intellettuale e svolge un’attenta critica delle sue opere, mettendo in rilievo la qualità della sua invenzione scrittoria, che, nella rappresentazione del modo di vita pubblico e privato dei contadini siciliani a metà dell’Ottocento, si agevola di tempi e pure di spazi autobiografici. L’uso di una pluralità di generi letterari, insieme con la diversità del pubblico cui si rivolge sia in dialetto sia in lingua, rende l’invenzione di Guastella un’originale proposta “plurilinguistica”.
Nel saggio si discorre di Due mesi in Polisella, il romanzo da poco portato alla luce; infine l’autore correda la monografia di un’appendice poetica assai singolare.

Natale Tedesco (Palermo 1931) ha compiuto la sua formazione a Napoli, alla scuola di Salvatore Battaglia.
Professore nell’Ateneo palermitano, è direttore dell’Istituto di Letteratura Italiana. Tra le sue opere più recenti si ricordano: Il cielo di carta. Teatro siciliano da Verga a Joppolo, Palermo, Flaccovio, 1989; Settecento in Sicilia, Caltanissetta-Roma, Salvatore Sciascia Editore, 1993; Poeti siciliani del Novecento, Palermo, Flaccovio, 1995; La cometa di Agrigento. Navarro Pirandello Sciascia, Palermo, Sellerio, 1997; La coscienza letteraria del Novecento. Gozzano Svevo ed altri esemplari. Palermo, Flaccovio, 1999.