CHE TEMPO FA OGGI
Che tempo fa, oggi. Sicuramente bene se in fondo al tuo cuore tutto passa liscio come l’olio. Che piova o faccia bel tempo il discorso scorre comunque dai lavori di primo mattino alla spesa da fare (il computer mi dice alla cortese attenzione) progettare il pranzo e certo, andare in spiaggia. Nella borsa c’è tutto, anche il bagnoschiuma e il doposole. Chissà come sarà l’acqua. Sarà sicuramente calda A quello che vedo c’è tanta gente che sta facendo il bagno. Oddio, quelli dell’ombrellone accanto sono già lì, non ne posso più di sentire i loro fatti privati. Credono che mi interessi sentirli raccontare. Mi interessa di più quella col filo interdentale tra le chiappe unta come un pesce all’olio ma non parla mai dietro i suoi occhiali da sole.
CHISSA’ SE BASTA L’ESERCIZIO Chissà se basta l’esercizio dell’attesa per rifornirmi di sole e di aria di cielo per togliere dalla naftalina i cappotti e le cose dell’inverno. Anch’io amo il sole che sorge e m’inchino al tramonto che turba di vento i capelli e spargo cenere e incenso dove passa il destino. Torniamo in fondo tutti a comprare lattine al supermercato per colmare i silenzi, quelli lunghi dell’inverno, che intorpidiscono le dita quando tento di suonare Per Elisa sulla tastiera che si inceppa. In tanti sono già andati via e c’è ben poco da ridere o perfino da dire su Amalia, Lucrezia ed Elvira, cere perse del museo liquefatto con quaranta gradi all’ombra. Tuttavia ho già messo il gasolio alla macchina e ho a portata di mano i nastri da ascoltare nel viaggio e sfuma la vacanza di fastidi e ardori nel tanfo della prima pioggia nell’abitacolo per mettermi in prova sui deodoranti e i digestivi anche, per affidarmi agli odori della città che attende e che poi, in fondo, mi distende nel tran tran che, puntualmente ogni giorno mi organizza, quello che mi resta, diciamo, ci è concesso, del tempo.
CLOTILDE E’ TUTTA CULO Clotilde è tutta culo, ma anche il suo cuore è grande; non so se apprezzo di più l’uno o l’altro. Non so anche se sia un altrove l’appartamento o la spiaggia. A letto ogni grandezza si risolve senza un accordo fra le parti. Certo, il buio non abbronza e il sole scurisce la pelle. Ma Clotilde non se ne fa un cruccio. Al buio o al sole per lei è lo stesso. Lei è convinta che vale la pena concludere con un buon bagno. E’ bene non formalizzarsi e provarlo.
CREDO PROPRIO DI ESSERE ISPIRATO Credo proprio di essere ispirato ma per fortuna posseggo poche parole per dire ciò che vedo e non vedo, per non bloccare sul margine ciò che oltre a te o di te mi addolora, mi affascina e mi attrae, perciò, al di là di ogni cosa. E continuo ad intessere di meraviglia conchiglie e anemoni di mare affogati sulla spiaggia. Svuotano le reti i pescatori quando mi alzo presto al mattino per calpestare la sabbia umida della notte, per comprare il pesce appena pescato, per farmi benedire dal sole appena ri-sorto mentre filtra nell’aria la luce che lascia tracce dorate sul corpo lasciando intatta la notte che, a luci soffuse, è un pub che mi risuona dentro.
DI QUESTA SPIAGGIA Di questa spiaggia che odora di alghe al mattino, le stesse che puzzano la sera, quello che manca è un incartamento un carteggio per conservare gli scontrini del sole, della spiaggia, del bar, del bisogno di conforto, dei fastidi e degli incontri, delle rinunce e dei desideri archiviati, degli amori senza ricevuta fiscale e dei sapori, delle malignità e dei complimenti, da rendere, in ogni caso, a suo tempo. Un casellario improbabile da studiare e strappare in quelle sere straordinarie d’inverno, quando vale la pena ricordare quanto basta o è opportuno dimenticare. Ma già ho buttato diverse ricevute e di ciò che ho dato mi mancano i riscontri dei sapori, di rado, che avverti quando le parole ne danno, quando gli incontri ne lasciano e si incarnano e attraversano la pelle e non ti lascia la malinconia del tempo che va via con l’abbronzatura. ELISA STA BENISSIMO COL PAREO Elisa sta benissimo col pareo. Si vede e non si vede al punto giusto. Tra visibile e invisibile è difficile trovare un accordo. In entrambi i casi hai sempre perduto qualcosa. Un dentro e un fuori, per esempio, o l’uno o l’altro, si intenzionano a vicenda. Ma dopo avere ancheggiato per andare al bar, mentre succhia un ghiacciolo, il problema si pone in un altro modo. Intanto il marito gioca a bocce lanciando sulla sabbia palle che lasciano il segno.
GIUNGE CON LE ONDE UNA VAGHEZZA
Giunge con le onde una vaghezza in quell’ora ch’è giorno e anche sera e l’oro della sabbia s’accende di riflessi e gli ombrelloni disegnano ombre lunghe che il mare lambisce e trascolora. Si inghirlandano i terrazzi e le finestre degli alberghi di accappatoi costumi e asciugamani e odora di doccia e doposole ogni persona che ti passa accanto. Giunge dalle cucine un fluire di profumi, non sai, se di fritto misto, di vongole o di pizza, e già qualche famiglia, ai tavoli all’aperto, attende con quell’aria che dà il sole, non sai se di stanchezza o soddisfazione, che il cameriere si decida a prendere l’ordinazione. Dopo un giorno di mare a leggere, fare il bagno ed oziare, a dispensare formule per cambiare la politica, il mondo e il lavoro, mentre il cielo per un poco si riposa, progettiamo con cura il dopocena per le ore notturne da investire.
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