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TESTIMONIANZE E continueremo ancora a ripetere prima di scomparire dal proscenio come nulla sia più assurdo degli atti della vita destinata a concludersi dove ci perdemmo nello spazio per finire il nostro viaggio e la fotografia appesa alla parete ha l’aspetto osceno di qualcosa ormai diventata ombra come un abito stretto che nessuno indosserà più appeso all’interno di un armadio in questa grottesca rappresentazione alla stupida ricerca di un significato anche se conserviamo carte nei traslochi per regalarci uno spazio alla memoria ma se ne è andata per sempre la favola scomparsa dietro le ombre del passato e noi inseguiamo questa nostra vita che s’allontana come in una barca su flash di volti su ritornelli di canzoni su feste dimenticate su fanciulle e sui nostri amori che duravano un mese un anno al massimo anche se per noi erano senza fine e senza speranza come tutto ciò che finisce come i ricordi come il domani in una discesa spalancata.
LA CORDA
Ma la vita quella che s’insegue che si vuole afferrare per la coda per poterla sbattere contro il muro la vita è così stupidamente assurda che non bastano i segnali di pericolo proprio per questo avviene la ricerca di qualcos’altro che nessuno vede imboccando la strada che ci conduce al vuoto di un domani senza un futuro vivere alla giornata quotidianamente si paga con l’angoscia della solitudine gli interrogativi sono come pugnali che incalzano giorno dopo giorno e serve la corda a cui aggrapparsi perché niente sa essere più buio di una lunga notte senza stelle.
LE LETTERE
E’ morta la maggio parte delle persone di cui conserviamo le lettere che narrano i loro molteplici problemi i programmi a lunga scadenza che ci promettono risposte oppure si pongono infiniti interrogativi ma ora sono morti inesorabilmente la vita passata ha perso ogni significato rimane solo la conclusione e lo svolgimento appare come un’inutile perdita di tempo la vita è il soffio del ricordo di ognuno la morte il flash di un gesto incompiuto.
L’ALFA E L’OMEGA
Per conto nostro non abbiamo niente da dire siamo usciti sbattendo la porta non dobbiamo niente a nessuno non possono comunicarci quotidiani problemi che non c’interessano dialoghi tra sordi parole logorate dall’uso niente di nuovo da un viaggio nel deserto sono rimaste ombre inautentiche come fari ai margini delle strade al calar della notte ognuno dialoga rivolgendosi a se stesso vada tutto in malora come è sempre avvenuto solo l’alfa e l’omega hanno un significato tutto ciò che intercorre rimane irrilevante è tempo perso questo brancolare nel buio.
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