ANGELI Premessa Sto parlando di angeli caduti: ne ho ascoltato le voci, conosciuti nelle ore morte del giorno quando la terra ha nostalgia del cielo perduto. Il sesso degli angeli
Sei maschio? Sei femmina? Sono angelo. Gli occhi ho di cielo, la veste, le mani e le ali ferite. L'anima è terra, bruciata per vicinanza di sole. L'angelo superbo
Fissai la luce senza abbassare gli occhi, la sto guardando ancora nulla vedo: non ho più gli occhi e guardo guardo guardo. Monete d'oro - piccoli fosfeni ruotano in un crudele girotondo: li sto contando e attendo che la folgore mi spacchi il cuore. L'angelo innamorato
Ti sto godendo e soffro parola che mi scavi e mi consumi dolce come una musica che torni d'alti cieli proibiti dove amammo sino a bruciare l'anima. L'angelo ladro
Una sera d'aprile. Dalla terra salivano profumi come d'erba tagliata. Quattro stelle, soltanto quattro, e mi sorprese un santo mentre le nascondevo nel mio petto per farne dono a chi? L'angelo stanco
Pesa come un peccato o una grande virtù tutto quel blu, quel cielo sulle ali e pesa sugli occhi una luce che duole, mio piccolo letto di nuvola. L'angelo bugiardo E raccontava d'altri cieli - quali? d'altre stelle più belle viste in sogno e di convegni d'anime tra nuvole colorate dell'oro dei tramonti. Niente era vero se non l'assurda brama di uno spazio diverso -ancora spazio. L'angelo invidioso
Guardavo le sue ali smisurate confrontandole, così... senza volerlo, con queste piume grevi di rugiada. Le sognavo la notte, le sognavo: ali grandi e leggere degli arcangeli. Nel sogno verso il basso rovinavo. L'angelo sognatore
M'accade ancora - in sogno di volare, di sentirmi leggero vento e piume. Al risveglio mi accorgo che ho sognato - più non si vola che nei sogni brevi - mi accetto peso d'ossa e desiderio. L'angelo delle carte Ognuno ha i vizi suoi, io avevo quello di giocare alle carte e se baravo, lo facevo per perdere, Signore, come chiunque bari per amore L'angelo che spiò una donna
Era là, sola, diversa, compiuta indecifrabile indifesa nella sua nudità. Chiara, distesa nella nube d'un sogno. Guardarla: mi mancavo senza lei ero più solo della luna che viaggia nella notte, era lei la mia isola felice paradiso di pena, e scendevo ogni sera per spiarla. L'angelo zoppo
Da quando mi strapparono le ali non somiglio più agli altri né li seguo nella corsa dei giorni, giostra vana. Rimango indietro umiliato e solo assaporando a fondo la fatica. L'angelo dei filosofi L'Essere è, il cielo è, noi siamo. Ma se siamo, perché siamo infelici e avendo ali poi precipitiamo in una luce cupa, in un mistero? Siamo la luce - siamo il buco nero, il peccato, la colpa e la sua pena. L'angelo che inseguiva le farfalle
Da fiore in fiore. E' un gioco? E' capriccio del vento? Ti seguo, t'inseguo, colore. Mi perdo e m'inebrio - mi poso su petali lievi che sanno il tramonto - e la morte. L'angelo solo
Stava solo, nel cielo che è infinito -solo solo negato ai sogni senza più futuro, l’angelo della morte. Ognuno muore solo e all'origliere, veniva stanco col pallido sembiante di un ricordo inutile rimpianto necessario L'angelo che una sera... L'angelo che una sera all'osteria capitò nel seguire il "custodito" di vino ne assaggiò soltanto un dito ma gli diede alla testa. Per le strade cantava a squarciagola suonava i campanelli nei portoni diceva "bona" alla serva che lo era. Insomma, amici miei: un'indecenza, la ronda lo pescò mentre scopava. Gli levarono pure la licenza. L'angelo portalettere
L'angelo che faceva il portalettere teneva per sé le lettere d'amore. Di tale abuso s'indignò il Signore che lo spedì all'ufficio delle poste proprio a Palermo, in un povero rione dove disamorati vecchierelli fanno la coda per la pensione.
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